L’ultimo giorno di primavera è il nuovo romanzo scritto da Daniele Mocci e appena pubblicato dalla casa editrice Condaghes.
“A chi oggi compie dieci anni, a chi li compirà domani, a chi li ha compiuti quarant’anni fa e li ricorda bene. A chi se li è dimenticati ma anche a chi ha un figlio o una figlia di dieci anni.”
Più che un romanzo per l’infanzia, questo è un romanzo sull’infanzia.
L’infanzia non è un periodo della nostra vita che dovrebbe interessarci nel solo momento in cui la viviamo. L’infanzia è sempre lì, al nostro fianco. Davanti o dietro di noi. Sopra o sotto. Dentro o fuori. E anche quando ce la siamo dimenticata o pensiamo di averla superata per sempre, è presente come soltanto un’assenza sa esserlo. Può suscitare sentimenti di nostalgia, malinconia, rimpianto, dolore, gioia o felicità. Sentimenti che ci portiamo appresso per tutta la vita.
«In molti casi – ci dice Daniele Mocci – non mi sembra soltanto strano che un libro che parla di bambini o che ha dei bambini come protagonisti debba per forza essere rivolto solo a un pubblico di bambini. È talmente strano da sembrarmi folle!»
«Con questo libro – prosegue Daniele – vorrei che anche gli adulti possano leggere una storia che parla non tanto e non solo a un bambino, ma di un bambino e del suo mondo. Soprattutto del suo mondo interiore.»
Il romanzo “L’ultimo giorno di primavera” lo fa con un’avventura che, come le favole, può essere letta da persone di tutte le età.
“L’ultimo giorno di primavera”
Lorenzo, pur essendo un maschietto che sta per compiere dieci anni, è un bambino ordinato e riflessivo. La prospettiva del bambino disobbediente è rovesciata. La mattina di quel 19 giugno 1980, tra i tanti pensieri che frullano nella testa di Lorenzo ce n’è uno ancora più potente: l’indomani, (20 giugno, l’ultimo giorno di primavera), i suoi amici come al solito non gli faranno gli auguri perché sono convinti che lui gli anni li compia il 21 e non il 20. L’esigenza di Lorenzo è quella di rimettere a posto il tempo. E qui arriva il viaggio, innescato dal nonno Raffaele a patto che il bambino non ne faccia parola con nessuno. L’ultimo giorno di primavera non è solo un’avventura che parla di bambini e di nonni, di viaggi fantastici e soffitte polverose. È anche una storia che si interroga su come tutti noi, bambini e adulti, percepiamo la realtà. E su quanto sia necessario (ma anche bello) metterci alla ricerca del nostro posto nel mondo. Perché se imparassimo qualcosa su noi stessi, allora sapremmo anche dove andare.
Chi è Daniele Mocci
Daniele Mocci è sceneggiatore di fumetti, scrittore e copywriter. Da oltre vent’anni tiene corsi di scrittura creativa nelle scuole. Con il disegnatore Luca Usai ha creato le serie a fumetti “Super Pro”, oggi online sull’app eMooks, e “Marcello e Sofia”. Ha pubblicato in Italia con Esselibri, Gaghi, Fumo di China, Tunué, Piemme, Cuec, L’Unione Sarda, e in Francia con Clair de Lune. È autore dello spettacolo teatrale La figlia dell’alcade. Ha ideato alcuni storytelling games, come il gioco di ruolo Prima che sia troppo tardi (Life Res Maris) e la caccia al tesoro online The wheel of time (Milan Games Week). È uno dei fondatori dell’Associazione Chine Vaganti. Insegna sceneggiatura per fumetto alla scuola Fumé di Cagliari. È nato in Sardegna, a San Gavino Monreale, l’ultimo giorno di primavera.