Per la giornata del 28 novembre 2019, era stato formalmente convocato il Consiglio Comunale, in seduta pubblica, al fine di discutere di importanti punti all’ordine del giorno che riguardavano il buon funzionamento della macchina amministrativa, tanto nei suoi apparati interni quanto nell’espletamento delle sue funzioni in relazioni al paese e al territorio tutto.
Tuttavia ci siamo trovati nella condizione obbligata di cancellare e rimandare la seduta di Consiglio Comunale in quanto non vi era il numero legale di componenti per garantirne lo svolgimento. Inevitabilmente si è venuto a creare uno spiacevole disagio e disservizio, nonostante la data fosse stata concordata per venire incontro alle esigenze di tutti i convocati e di tutti i Consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza.
Senza entrare nel merito specifico di ogni singolo caso, preme sottolineare che l’assenza di alcuni consiglieri era più che giustificata, dal momento che sono subentrate cause di forze maggiore, quali, ad esempio, seri ed improvvisi episodi sanitari, oppure l’encomiabile impegno civile ed istituzionale, oltre che di cittadinanza attiva, volto ad accompagnare una scolaresca a Cagliari per ricevere un premio.
Dispiace aver dovuto constatare un atteggiamento non propriamente contraddistinto da comprensione, collaborazione e conciliazione da parte di chi ha abbandonato l’Aula Consiliare, senza tra l’altro avanzare suggerimenti o richieste di alcun tipo, prima dei 60 minuti previsti dal regolamento per poter procedere a decretare ufficialmente la sospensione della seduta di Consiglio. Lo stesso dicasi di coloro i quali, pur permanendo all’interno della suddetta Aula, non hanno dimostrato la volontà di addivenire ad una proficua soluzione della problematica attraverso il dialogo e la cooperazione.
Personalmente, esprimo la mia massima considerazione e la più totale vicinanza nei confronti delle criticità di natura umana, professionale o familiare che normalmente possono venire ad interferire con il ruolo politico ed istituzionale che si esercita. Allo stesso modo intendo ribadire la mia assoluta disponibilità nei riguardi di chiunque sia interessato a partecipare alla vita pubblica o a prendere parte all’agone politico, indipendentemente dalle vesti con cui si presenti, pubbliche o private, civiche o istituzionali.
Mi limiterei semplicemente ad invitare tutti ad avere sempre come meta ultima il bene della comunità e a portare avanti un confronto politico radicato nel profondo rispetto altrui e in un sincero spirito di concordia.
Carlo Tomasi