Nel fine settimana del 27 e 28 aprile il Medio Campidano ha ospitato due importanti eventi di AVIS Sardegna, l’Associazione dei donatori di sangue più importante a livello Nazionale e Regionale.
Sabato 27 si è tenuto a Sanluri il Forum Regionale AVIS Giovani Sardegna 2019 dal titolo “The day after Tomorrow: la gestione delle emergenze”, mentre domenica 28 si è svolta a Villacidro la 48° Assemblea Regionale, che ha visto la partecipazione dei tanti volontari che operano nella nostra isola.
Per l’occasione abbiamo avuto il piacere di ospitare durante i lavori il Segretario Generale di AVIS Nazionale Ruggiero Fiore ed abbiamo colto l’opportunità per fare qualche domanda a lui ed al Presidente Regionale Antonello Carta in merito alla situazione delle donazioni di sangue a livello Nazione e Regionale, all’importanza del coinvolgimento dei giovani in ambito associativo ed agli eventi che si sono svolti in questi due giorni.
Per quanto riguarda la raccolta di sangue sul territorio nazionale, il segretario nazionale Ruggiero Fiore sottolinea come i numeri raccontino un effettivo calo delle donazioni che può essere legato a diversi aspetti: uno tra i più importanti è sicuramente quello che riguarda la carenza dei medici in tutta Italia nei sistemi dei servizi trasfusionali e nelle unità di raccolta associative. Questo, infatti, rende difficile la raccolta e si verifica il paradosso per il quale, pur avendo tanti donatori, le donazioni calano a causa dell’insufficienza del personale medico preposto.
A questo si aggiunge l’aspetto legato all’emigrazione: tanti giovani si trovano a lasciare il nostro paese e tra questi ci sono persone valide, che potrebbero essere inserite in ambito associativo anche a livello dirigenziale, dando così un contributo importante alle attività di raccolta.
Dobbiamo fare i conti anche con l’aumento dell’età media e la diminuzione delle nascite, aspetti molto importanti che influenzano l’andamento delle donazioni.
“Dal punto di vista comunicativo, i social network possono essere sicuramente degli ottimi strumenti di richiamo e di raduno, ma il coinvolgimento e l’adesione all’associazione avviene ancora attraverso gli incontri faccia a faccia. Il nostro compito è quello di convincere le persone a diventare donatori non soltanto per un giorno ma per tutta la vita, ad aderire al concetto che il sangue non si fabbrica in laboratorio e che ci sono tanti malati che ne hanno bisogno. Il gesto di donazione va inserito all’interno di in una programmazione finalizzata al loro aiuto e questo non si può fare solo attraverso i social. I social attirano attenzione ci aiutano nei momenti di emergenza ma non ci assolvono nel compito della diffusione della cultura della donazione.”
Ruggero Fiore continua parlando della sua prima volta in Sardegna nel ruolo di Segretario Nazionale: racconta di avere un ottimo rapporto con il collega sardo in esecutivo, Pierluigi Barigazzi, e di trovare un’Associazione Regionale sana che si fa carico di una grossa percentuale della raccolta sangue.
“La presenza in questa Regione di un alto numero di talassemici spinge con maggiore forza la popolazione a rispondere alla chiamata alla donazione e questo non fa che affermare la grande volontà di arrivare all’autosufficienza. Affinché questo appello risulti efficace è necessario scegliere bene gli uomini, proporre una buona classe dirigente ed essere d’esempio tra i giovani; in una Regione chiusa – un’isola del resto lo è per definizione – dove esiste il problema endemico della talassemia, credo che questa risposta nei confronti della donazione possa crescere ancora e trovare una grande diffusione.”
Il Presidente Regionale Antonello Carta conferma come la Sardegna sia una regione carente rispetto alle donazioni di sangue e dove sia presente il più alto numero dei pazienti talassemici in rapporto alla popolazione residente. “I sardi sono generosissimi e si può dire che in rapporto alla popolazione si potrebbe raggiungere in teoria l’autosufficienza, tuttavia noi abbiamo il dovere di essere più generosi di altri territori perché abbiamo questa situazione contingente cui dobbiamo far fronte.”
Nel 2018 tutto il Sistema Sanitario Regionale ha contribuito a raccogliere quasi 83.000 unità di sangue e il Centro Regionale Sangue ci dice che le necessità per la nostra regione oscillano tra le 108.000 e 110.000 unità all’anno.
La differenza delle donazioni che mancano all’appello per il fabbisogno della nostra isola devono, dunque arrivare da Regioni eccedenti, con costi peraltro molto rilevanti per il SSR.
Bisogna, comunque, far presente che la Sardegna negli ultimi 10 anni ha avuto la capacità e la forza di fare grossi passi in avanti e che, se negli anni passati il numero delle donazioni che arrivavano extra regione erano intorno alle 40.000 unità, l’anno scorso il numero è sceso a 26.000 unità.
Si può affermare senza timore che se la strada per arrivare all’autosufficienza è ancora lunga, è comunque una strada percorribile.
Per quanto riguarda la tematica della gestione delle emergenze affrontata in questo Forum Giovani, il pensiero di Antonello Carta è che l’associazione debba assolutamente rapportarsi con i Centri Trasfusionali di riferimento per evitare che situazioni contingenti possano determinare conseguenti difficoltà.
“Come AVIS e come consorelle Comunali, Provinciali e Regionale si deve insistere sul concetto di continua necessità e cercare di convincere e fidelizzare i donatori affinché si abituino al concetto di periodicità e regolarità della donazione, perché tutto il sistema ha bisogno di questo contributo. Le emergenze possono verificarsi ma devono essere limitate a determinati periodi o episodi. Perché il Sistema Sanitario Regionale funzioni è assolutamente indispensabile che l’organizzazione – e l’AVIS ne fa parte a tutti gli effetti – risponda a questa periodicità e regolarità che è indispensabile per tutti i soggetti che hanno bisogno di questo atto di generosità”.
A tal proposito il presidente Carta si esprime per fare chiarezza sul fenomeno delle fake news, sottolineando che qualsiasi tipo di emergenze e urgenze devono essere confermate dai Centri Trasfusionali di riferimento, con i quali la nostra Associazione deve obbligatoriamente coordinarsi.
“È capitato, infatti, con una certa frequenza, che siano partiti appelli che poi si sono rivelati non opportuni rispetto alle reali necessità, e quando si presentano queste situazioni si rischia di intralciare e mettere in difficoltà i centri di raccolta, creando forti disagi nella loro organizzazione”.
Assieme a questi due ospiti si è parlato anche dell’importante ruolo dei giovani all’interno di AVIS: il Segretario Nazionale racconta della sua partecipazione costante agli incontri delle Consulte Giovani e ai Forum che si tengono in giro per l’Italia, affermando che uno dei temi più importanti è senza dubbio il coinvolgimento dei giovani non solo nell’impegno alla donazione del sangue ma anche nella dirigenza Associativa.
“I giovani li incontriamo per caso, li formiamo per forza e li inseriamo per scelta”, sottolinea così l’importanza di dare ai giovani fiducia e responsabilità, ma aggiunge che gli stessi dovrebbero conquistarsi il loro spazio e impegnarsi per averlo, consapevoli di essere loro i protagonisti della società e di come in AVIS possano trovare il loro spazio e il loro ruolo accanto a persone più mature e felici di accoglierli in questa grande famiglia di volontari.
Anche il Presidente Regionale Antonello Carta ribadisce che si sta vivendo un momento importante di esperienza associativa con la Consulta Giovani del Medio Campidano, alla quale in questo incontro si sono riferiti anche i gruppi dei giovani delle altre Province Sarde. Egli sottolinea come l’energia, l’entusiasmo e la creatività dei giovani è assolutamente indispensabile perché l’Associazione continui ad avere linfa vitale per proseguire nei suoi scopi. “Dobbiamo essere consapevoli che senza il contributo di tutti i donatori, soprattutto di quelli meno anziani, sicuramente l’Associazione non potrebbe avere grandi prospettive. Occasioni come quelle che stiamo vivendo oggi a Sanluri sono sicuramente importanti: perfettibili in ogni loro aspetto ma determinanti per il futuro della vita dell’Associazione”.
Abbiamo colto l’occasione per parlare anche con la Presidente della Consulta Giovani AVIS Sardegna, Francesca Carta, che ci racconta della sua esperienza in Consulta Regionale, iniziata due anni fa quasi contemporaneamente a quella in Consulta Nazionale.
Il tema della gestione delle emergenze e la volontà di affrontarlo qui in Sardegna, attraverso una giornata formativa con i ragazzi, nasce infatti da un incontro nazionale svoltosi ad ottobre scorso, dove è stato presentato il progetto Be Presilient.
Rispetto all’impegno e alla partecipazione dei giovani volontari sardi, Francesca sottolinea come la Sardegna sia un territorio molto vasto e come spesso sia difficile riuscire ad incontrarsi a causa delle distanze e dei trasporti. Nonostante tutto è possibile, comunque, tenersi in contatto attraverso gli strumenti e l’uso della tecnologia e riuscire a programmare attività e incontri come questo di Sanluri.
“Ci piacerebbe che si creassero, come nel Medio Campidano, delle consulte provinciali in modo da poter lavorare su tutto il territorio sardo, ma questo non è semplice da realizzare”. Infatti, anche se spesso vi è la volontà e il sostegno da parte delle varie comunali, a mancare sono proprio i giovani, che spesso presi dai loro vari impegni e dallo studio non si dedicano alla vita associativa, pur mantenendo fede all’impegno della donazione.
“Attraverso questi forum si cerca, quindi, di coinvolgere i ragazzi e di fargli comprendere cosa è l’AVIS, e che oltre all’impegno e alla formazione c’è anche tanto divertimento, importanti occasioni di confronto e la possibilità di fare nuove conoscenze e creare rete. La nostra speranza è quello di riuscire ad organizzare altri incontri, magari in altre zone della Sardegna, in modo da coinvolgere sempre più giovani per far crescere la nostra grande famiglia AVIS”.