Una preparazione adeguata è il punto di partenza indispensabile per un personal trainer di successo: un ruolo di questo tipo non può certo essere improvvisato, e non è sufficiente informarsi su una rivista di settore per acquisire le competenze necessarie. La passione, da sola, non è a sua volta abbastanza: è vero che c’è bisogno di dedizione e di impegno, ma soprattutto occorre uno studio accurato, che riguardi tutte le tematiche che hanno a che fare con l’attività fisica. L’apprendimento deve riguardare, pertanto, la biomeccanica, lo stretching e la dietetica, ma anche l’anatomia, l’allenamento della forza e quello della resistenza. Ma non è tutto: il consiglio è quello di non limitarsi a ottenere semplici certificazioni conseguite attraverso banali corsi, ma di iscriversi addirittura all’università, in modo tale da entrare in contatto con competenze
di endocrinologia, di chinesiologia, di igiene, di valutazione funzionale, di antropometria e di farmacologia.La professionalità
Chi fosse interessato a sapere come diventare personal trainer in Italia rischia di trovarsi di fronte a una situazione a dir poco confusionaria, anche perché tale figura nel nostro Paese non vanta dei contorni ben precisi e non è ancora stata chiarita. In qualunque caso, un personal trainer deve avere la capacità di fornire un’immagine di sé molto professionale. Come? Per esempio personalizzando i piani di allenamento di ogni cliente. I vari programmi, infatti, devono essere studiati, elaborati e messi a punto tenendo conto dello stile di vita delle persone, delle loro richieste e delle loro peculiarità morfologiche. Il personal trainer si trova, dunque, ad avere a che fare con una vasta gamma di aspetti da studiare, così che possa essere assicurato un servizio di alta qualità. Le varie sedute di uno stesso cliente, per esempio, devono poter essere cambiate in caso di necessità, in funzione delle sensazioni della persona e del suo livello di preparazione fisica.
Come si deve presentare un personal trainer
La professionalità di un allenatore personale si rileva anche dal modo in cui egli si presenta, e cioè dal suo aspetto fisico. Nel momento in cui ci si trova a interagire con altri clienti, l’abito fa il monaco: ecco perché il trainer dovrebbe apparire il più possibile curato, evitando una barba troppo lunga e indossando dei vestiti adatti. Naturalmente il suo fisico deve essere tonico, anche per fungere da modello di riferimento e da esempio da seguire. Altrettanto importante è la comunicazione
, che deve essere improntata alla cordialità e alla chiarezza. Ciò non toglie che sia sempre fondamentale interagire con la clientela utilizzando i termini più appropriati, non avendo paura di non riuscire a farsi capire per colpa di qualche tecnicismo. La dialettica è un dettaglio che non può essere sottovalutato, e si deve essere pronti a parlare anche di temi che poco hanno a che fare con l’attività fisica, magari con clienti di estrazione sociale o culturale elevata.Il costo del servizio
Il prezzo del servizio di un allenatore personale deve tenere in considerazione i costi fissi e quelli variabili di un’attività: tra i primi rientrano l’affitto da pagare al centro fitness e l’assicurazione, mentre i secondi includono la contabilità, gli strumenti di marketing, le telefonate, i vestiti, e così via. Dopodiché è necessario contare il margine di profitto, che corrisponde alla somma che si desidera guadagnare attraverso la propria attività.
Come stabilire i prezzi?
Tenere conto delle proposte della concorrenza, e quindi dei prezzi stabiliti da altri personal trainer, è indispensabile. Non esiste, comunque, una politica dei prezzi universalmente valida: si può decidere di distinguersi per tariffe molto più basse o anche molto più alte della media.