Sembra ormai certo che le elezioni regionali in Sardegna si terranno nel secondo mese del 2019, presumibilmente domenica 24 febbraio. Oltre al toto governatore inizia a farsi interessante anche la corsa dei candidati come futuri consiglieri regionali.
Sono tanti i rumors che si inseguono nelle ultime settimane. I partiti discutono internamente sulle strategie, sui nomi e sulla distribuzione dei candidati nelle varie province, in attesa di conoscere il nome dei candidati a Presidente.
Anche a San Gavino Monreale iniziano a sentirsi i primi “sussurri”, con indiscrezioni e nomi a sorpresa. Al di là di quelli che saranno effettivamente i candidati e i partiti di provenienza, il nostro paese ha bisogno di ritrovare dei rappresentanti in seno al Consiglio Regionale. L’assenza di consiglieri regionali sangavinesi inizia a farsi sentire e ad avere pesanti ricadute sul nostro territorio. Un’altra legislatura senza consiglieri in Regione sarebbe una sconfitta per tutta la comunità.
Sono tante le istanze e le vertenze che necessitano di una voce sangavinese forte e autorevole: tutti noi ci auguriamo di avere un degno rappresentante a partire dal 24 febbraio prossimo.
Come funzionano le elezioni regionali in Sardegna
In Italia la legge quadro per le elezioni degli organi regionali è legge Tatarella, detta anche “Tatarellum” e approvata nel febbraio 1995, che regola il sistema elettorale delle regioni italiane a statuto ordinario. Sono tre le regioni a statuto speciale che l’hanno recepita e adottata, seppure con qualche modifica: Sicilia, Sardegna e Friuli Venezia Giulia.
La legge elettorale per le elezioni in Sardegna è stata modificata per l’ultima volta nel 2013 con una legge statutaria elettorale. Nell’isola viene eletto governatore il candidato più votato: l’elezione è diretta. Se il presidente eletto dovesse ottenere tra il 25% e il 40% dei voti ci sarà un premio di maggioranza del 55% dei seggi, oltre il 40% invece il premio sarà del 60%. Con meno del 25% invece non scatterà alcun premio di maggioranza. Il Consiglio regionale si compone di 60 consiglieri, e ogni legislatura ha una durata di 5 anni. La legge elettorale prevede la possibilità di effettuare un voto disgiunto (si può votare per una lista e per un candidato presidente non collegati fra loro), mentre la soglia di sbarramento è del 10% per le coalizioni e del 5% per le liste non coalizzate.