È entrato da poco in vigore il Decreto Dignità, il primo provvedimento di Luigi Di Maio come Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, che tra i vari cambiamenti previsti vede anche la lotta contro la ludopatia e il gioco d’azzardo illegale, una problema che dilaga in Italia da anni: nonostante i casinò veri e propri siano pochi e locati prevalentemente al nord Italia, sono ormai molto diffusi casino online con a disposizione ampi cataloghi di giochi come il blackjack.
Molte regioni e comuni hanno già iniziato ad adottare provvedimenti riguardo al gioco, tra queste ce ne sono certamente un paio che spiccano in risalto. In particolare la Sardegna è stata tra le prime a mobilitarsi con alcune iniziative, già mesi prima della promulgazione del Decreto Dignità.
In primis il Comune di Cagliari aveva emesso un’ordinanza che prevedeva la riduzione a otto ore al giorno per il funzionamento delle macchinette da gioco, a questa era seguita un ricorso recentemente respinto dal Tar della Sardegna. Le motivazioni che hanno spinto il Tar a optare per questa decisione sono molteplici, in particolare il fatto che la Sardegna è una delle prime regioni italiane per diffusione del gioco d’azzardo, e che i giocatori problematici sono in aumento vertiginoso visti i dati delle ASL locali. Secondo chi ha fatto ricorso, una società titolare di una sala Bingo nel comune di Cagliari, l’ordinanza sarebbe in contrasto con la libertà di iniziativa economica, tesi che non ha trovato riscontro in quanto, per la legge, è il Sindaco a decidere gli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali locali.
Invece ad Alghero, in provincia di Sassari, è stata creata l’iniziativa Azzardopatia – Scommettiamo su di te per combattere la ludopatia, finanziata dall’Assessorato regionale dell’Istruzione. A luglio è iniziato un ciclo di 30 incontri che andranno a coinvolgere scuole e famiglie sarde per sensibilizzare il più possibile sul fenomeno. Gli eventi si terranno in tutta la regione e vedranno la collaborazione di operatori del settore, anche privati, e delle istituzioni pubbliche, con 20 scuole coinvolte. La Sardegna è una delle poche regioni a non avere una normativa fissa per il settore, ma Alghero si è mobilitata e ha emesso un’ordinanza per individuare i luoghi sensibili e decidere le distanze massime consentite per installare macchinette o costruire una sala giochi.
Insomma nell’opposizione al gioco d’azzardo la nostra regione ha dimostrato di essere non solo al passo, ma addirittura in anticipo, sui tempi.