Questa la situazione di Piazza Mameli dopo l’ennesima notte di bagordi da parte dei soliti “ignoti” (anche se è difficile, in un paese di 8.000 abitanti, che nessuno abbia idea di chi organizzi una “serata” di queste dimensioni).
I residenti lamentano da anni l’incuria e l’abbandono della zona, che meriterebbe ben altra attenzione da parte delle istituzioni. Non si contano più le segnalazioni alle forze dell’ordine per gli schiamazzi notturni e le denunce del giorno dopo per i cumuli d’immondizia abbandonati nella piazza.
Al netto dell’assenza di contenitori per i rifiuti (per tali quantità di bottiglie e cartacce, comunque, servirebbero i vecchi cassonetti che – non ne dubitiamo – verrebbero sfruttati abusivamente da chi pigramente non ha voglia di fare la differenziata in casa), la costante è la scarsa educazione di gruppi di ragazzi più giovani, spesso giustificata da genitori che al grido di “lasciamoli divertire” e “sono solo ragazzate” giustificano tutte le bravate dei figli.
Se non ci fosse uno scarso rispetto della “cosa pubblica” mai e poi mai vedremmo cumuli di sporcizia e rifiuti abbandonati nelle piazze, oppure sul ciglio delle strade che portano verso il mare. E no, l’assenza di cassonetti non è una scusa valida. E non lo sarà mai.
Occorre uno sforzo civico collettivo per cambiare questa “corrente” di pensiero: il rischio è che si rovini, con l’idiozia di pochi, il lavoro dei tanti che si stanno adoperando, da anni, per riqualificare il nostro paese.