A partire dal mese di luglio del prossimo anno, sarà archiviato in modo definitivo il regime di monopolio per le forniture di gas e di energia elettrica: ciò vuol dire che dal 2019 i consumatori avranno la possibilità di scegliere tra le tante proposte di un maggior numero di operatori, e pertanto dovranno imparare a orientarsi tra condizioni di servizio differenti e una vasta varietà di prezzi. L’addio al monopolio, dunque, porta con sé novità molto significative dal punto di vista delle bollette, con l’avvio dell’epoca del mercato libero che è previsto un po’ in ritardo rispetto alle intenzioni iniziali: fino a un anno fa, infatti, pareva che la transizione verso il mercato libero per gas e luce avrebbe dovuto prendere il via già nel 2018, a gennaio o al più tardi a luglio; oggi, invece, siamo (quasi) certi di un nuovo slittamento, stabilito ad aprile.
La data che devi segnare sul calendario è quella del luglio del prossimo anno, ma ciò non vuol dire che tu non possa iniziare a muoverti già ora: per esempio, vedi le tariffe del gas su Eviva per scoprire cosa ti attende. Le stime più affidabili riferiscono di un totale di circa 20 milioni di clienti domestici che potranno puntare sul mercato libero, a cui sono passati per il momento solo 9 milioni di clienti.
Le insidie per gli utenti
Quello che in teoria dovrebbe rappresentare un vantaggio per i consumatori rischia, però, di trasformarsi in un ginepraio pieno di insidie e di trabocchetti: gli utenti, infatti, d’ora in poi saranno tenuti a informarsi nel modo più attento e scrupoloso possibile a proposito non solo delle tariffe, ma anche della reputazione degli operatori sul mercato. Nel momento in cui viene attuata una liberalizzazione di questo genere, il consumatore in un certo senso è obbligato a informarsi sui prezzi dell’energia: insomma, proprio come quando fai benzina e ti fermi a fare rifornimento presso il distributore di carburante che ti garantisce il prezzo più basso, lo stesso devi fare scegliendo questo o quell’operatore per il gas.
Che cosa cambia rispetto al passato?
Ti potresti chiedere, a questo punto, quali saranno o quali potrebbero essere le differenze più significative rispetto al passato. La differenza principale sta nella mancanza di un prezzo di riferimento, che nel mercato tutelato veniva proposto a cadenze regolari dall’Arera, vale a dire l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Quel prezzo di riferimento era – ed è, fino a quando la transizione al mercato libero non sarà stata completata – uno standard a cui devono aderire per forza le aziende che si occupano della vendita di energia elettrica e gas. In un regime di mercato libero, invece, non ci sono vincoli di questo tipo, e gli operatori decidono di applicare le tariffe che vogliono.
Più libertà di scelta
Questa maggiore libertà di scelta da parte degli operatori si dovrebbe tradurre, in teoria, in una maggiore libertà di scelta anche a vantaggio dei consumatori: sono i clienti, infatti, che decidono che tipo di contratto o che venditore scegliere, fermo restando che è sempre possibile cambiare nel momento in cui ci si rende conto che l’offerta per cui si è optato non è più adatta alle esigenze, ai consumi e alle abitudini personali. Il prezzo di riferimento previsto per il mercato tutelato in genere è stato il più vantaggioso fino a questo momento. L’Autorità per l’energia, in ogni caso, mette a disposizione un servizio gratuito denominato Trova Offerte, che permette di valutare e individuare il fornitore migliore: si tratta di un’opportunità concepita per offrire ai clienti domestici un utile supporto nel reperimento delle offerte più adatte ai loro bisogni.