Con una spesa complessiva pro capite di 893 euro spesi in slot machine, Oristano è al primo posto tra i comuni capoluogo della Sardegna in cui si tenta di più la fortuna con le cosiddette macchinette mangiasoldi. In città gli apparecchi in funzione sono 448, cioè 14,1 ogni mille abitanti, e la spesa complessiva è stata di 28,3 milioni di euro nel solo 2016.
Il dato è rintracciabile consultando il sito web realizzato dal Gruppo Gedi (ex Repubblica) che, incrociando i dati ufficiali sul gioco d’azzardo forniti dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli con quelli dell’Istat su popolazione e reddito, permette di conoscere quanto si spende in slot machine in ogni comune italiano.
Nella nostra regione si spendono complessivamente 1,6 miliardi di euro in gioco d’azzardo e più di un miliardo in slot machine. Gli apparecchi in funzione nel territorio sardo, tra quelli tradizionali che si trovano al bar sotto casa, e di Vlt – a detta degli esperti più pericolose perché permettono di fare puntate fino per un massimo di 10 euro accettando monete, banconote e carte prepagate -, ce ne sono in piena attività più di 15 mila.
Dopo Oristano, il capoluogo in cui si spende di più è Sassari: 841 euro per ciascun cittadino per una spesa totale di 107,3 miliardi di euro. Le slot sono 1.588, 12,5 ogni mille abitanti. Seguono Carbonia con 679 euro pro capite e poco più di 19 miliardi di euro complessivi (le slot sono 226, 7,9 per mille abitanti) e Nuoro, 24,8 milioni spesi nelle 468 slot attive in città (12,7 ogni mille abitanti). Ultima in classifica è Cagliari che raccoglie però complessivamente più di 116 milioni di euro con le 1.014 slot presenti in città (6,6 ogni mille abitanti).
Anche a livello nazionale le slot machine fanno la parte del leone nelle preferenze dei giocatori. Dei 96 miliardi di euro spesi dagli italiani in gioco d’azzardo nel corso del 2016, quasi la metà sono stati bruciati nelle 400 mila macchinette attive in Italia. Stato ed Enti locali, per cercare di regolamentare il settore e porre un argine alle conseguenze sociali del gioco d’azzardo patologico, hanno firmato un protocollo d’intesa che dovrebbe portare alla rottamazione di un terzo degli apparecchi presenti oggi nel nostro paese. Per la nostra regione significherebbe dismettere circa 5 mila slot machine.
Da tenere sotto controllo è anche il settore del gioco online che appare in continua espansione tra le preferenze degli appassionati. Secondo una ricerca realizzata dall’Osservatorio gioco online del Politecnico di Torino, realizzata in collaborazione con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, il 2016 è stato l’anno del boom del gioco su internet. Quasi due milioni di italiani hanno giocato almeno una volta online nel corso dell’anno su siti sicuri e autorizzati dall’ente, facendo raggiungere il miliardo di euro di raccolta complessiva con una crescita del 25% rispetto al 2015.
Secondo i ricercatori del Politecnico di Milano, uno degli elementi che avrebbero contribuito all’incremento della passione degli italiani verso il gioco online sarebbe da attribuire al mobile. In termini di spesa, infatti, il gioco effettuato tramite smartphone o tablet raggiunge nel 2016 i 233 milioni di euro con un incremento del 50% rispetto all’anno precedente. Probabilmente sarà questa la nuova frontiera del gioco d’azzardo.