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Elezioni politiche, intervista a Carlo Tomasi

Le elezioni politiche 2018 sono giunte all’epilogo. Il grande balzo in avanti di Lega e Movimento 5 Stelle ha fatto da contraltare alla debacle di Pd e Forza Italia, contribuendo con l’attuale legge elettorale a creare un post voto con tante ipotesi e poche certezze.

Certamente l’exploit di due forze definite populiste ha creato un rimescolamento del voto tanto su tutto il territorio italiano quanto su quello sardo, dove soprattutto i grillini hanno stravinto travolgendo ogni aspettativa. I cittadini di San Gavino Monreale chiamati al voto hanno confermato il trend nazionale, donando al progetto di Di Maio un vantaggio importante.

Abbiamo così incontrato il sindaco Carlo Tomasi per discutere con lui del risultato delle recenti elezioni Politiche e dare una analisi del voto.

Elezioni politiche, intervista a Carlo Tomasi

Signor Sindaco, cosa ne pensa dell’exploit di Lega e 5 Stelle?
Sono parzialmente d’accordo con chi dice che il voto dato a loro sia un voto di protesta. I voti di protesta ci sono sempre stati però probabilmente questi due partiti hanno interpretato meglio questa kermesse elettorale. Hanno saputo spiegare una speranza, una visione, una prospettiva o addirittura un progetto. I vecchi partiti e anche il Pd non hanno saputo interpretare al meglio le necessità degli italiani. Dopo tutto il Pd proponeva una continuazione delle cose fatte e questo non si abbracciava con la gente che invece andava in un’altra direzione. Ci sono tanti visi giovani, aspettiamo a vedere cosa succederà.

Lega e 5 Stelle sono davvero due partiti populisti? Sanno parlare più alla pancia dell’elettore che alla testa, come dicono alcuni cronisti?
Non so se occorra classificarli proprio così (sorride, nda).. sicuramente hanno colpito bene nel segno sulle difficoltà delle persone. Ecco, se si parla di populismo in questo senso allora ci può stare. Se è una semplice paura dell’immigrato, dello straniero che toglie il lavoro, allora soprattutto la Lega ha catalizzato un sentore generale. Un pizzico di slogan populisti li hanno portati fuori e per loro il risultato è stato buono.

Come vede la sconfitta del Pd? Ha pagato i cinque anni al governo o è stato un voto unicamente volto a punire la figura di Matteo Renzi?
Renzi è il segretario del Pd, ma non è solo Renzi il responsabile di questa debacle. Io ricordo a tutti che oltre il Pd, la sinistra non ha mai vinto di fatto in Italia. Non è la maggioranza. Se ricordiamo come sono nati i governi Letta, Renzi e Gentiloni, non sono nati da una vittoria ma per il passaggio di alcuni parlamentari capeggiati da Verdini verso il Pd. Il centrosinistra ha vinto solo con Prodi, e tantomeno ha vinto col PCI che invece ha sempre perso. Mi preoccupa certamente la flessione: c’è modo e modo di perdere, il Pd ha perso malamente. Ci si dovrà rimboccare le maniche e si vedrà dove sono stati dati segnali negativi, e praticamente si dovrà operare una riorganizzazione. Bisogna capire cosa c’è ancora di sinistra che possa essere contestualizzato con la società moderna. In tutta Europa la sinistra è in flessione, è ai minimi storici in Francia e in Germania. Il Pd, forte della propria esperienza, può fare una opposizione responsabile che riesce a portare risultati.

All’opposizione di che cosa, però? Senza il Pd, alcun governo si può formare.. in che modo può fare opposizione?
Non per forza occorre cercare un accordo coi “piccoli”. Non sempre vanno bene i governi di scopo, soprattutto tra forze che dicono delle cose diverse. Magari i 5 Stelle possono collegarsi ad altre forze che possano associarsi ad un progetto comune. Non ho mai creduto ad un governo di scopo. Bisogna assecondare questa ripresa, che di fatto c’è in Italia, e dunque bisogna far sì che le forze più vicine creino un governo che possa andare avanti per cinque anni. Preferisco infatti che un governo duri cinque anni: come lo dissi per Berlusconi, lo dico per i 5 Stelle o il centrodestra attuale.

Quanto incide questa debacle del Pd e la vittoria dei 5 Stelle sul governo regionale? In tanti stanno chiedendo le dimissioni del presidente Pigliaru.
Non sono mai d’accordo ad associare le due cose. A questo punto molti governatori di opposta parte politica si sarebbero dovuti dimettere quando il Pd ha raggiunto il 40% nel 2014. Certo erano le Europee, ma si tratta comunque di elezioni. Non mi risulta si sia dimesso nessuno. Sono tutte elezioni diverse, e dunque Pigliaru e il Pd sardo devono continuare a governare fino alla fine della legislatura, ci sono tante cose da fare in tempi contigentati. Tante ne stanno facendo, devono continuare.

Quanto incidono queste elezioni invece sul comune di San Gavino Monreale? Anche qui il Movimento 5 Stelle ha avuto un gran risultato, e persino la Lega ha raggiunto poco più di 400 voti. Che ne pensa? La preoccupa questo risultato?
Non sono preoccupato. È da ragazzo che seguo la politica, spesso sono stato parte attiva sia come candidato che come militante, e devo dire che molti si dimenticano che quelli (i voti della Lega, nda) sono quasi tutti voti sardisti. Conosco la realtà della zona e so che quelli sono voti sardisti. Se andiamo a vedere anche in passato, i sardisti hanno tantissime volte governato qui ma col PCI. Spesso hanno avuto il doppio dei voti presi a questa tornata elettorale, francamente non vedo nessuno spauracchio. È la democrazia. I voti dei 5 Stelle sono dei ragazzi sangavinesi. Ricordo che la nostra è una lista civica dove c’era anche qualche 5 Stelle già da allora. Ben vengano questi contributi, liste di partito non pensiamo di farne o di riproporne.

Simone Spada

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