La via Eleonora d’Arborea, centralissima strada dell’abitato sangavinese, negli ultimi anni è stata al centro dei nostri racconti grazie alle sapienti pennellate di Sergio Putzu, che con i suoi murales, la sta trasformando pian piano in un museo a cielo aperto.
Oggi però la nostra attenzione si concentra sulla denuncia di una nostra compaesana, Erika Pisu, che sulle pagine del gruppo Facebook “Sei di San Gavino se…” ha pubblicato questa foto con annessa “denuncia” nei confronti di quegli automobilisti che hanno l’abitudine di parcheggiare sui marciapiedi antistanti le abitazioni proprio di via Eleonora d’Arborea.
Sei di San Gavino se… continui a riconoscere la maleducazione e l’incivilta’ dei tuoi compaesani.. un anno fa una macchina parcheggiata SOPRA il marciapiede, esattamente come questa appena fotografata, ha preso fuoco danneggiando pesantemente la casa di mia madre. Un anno di tribolazioni, soldi spesi, preoccupazioni e ora..appena finita la ristrutturazione..si ricomincia. GRAZIE. Nessun rispetto. Quello NON È UN PARCHEGGIO. Mia madre, dietro quelle finestre, ha la sua camera da letto.
La nostra lettrice si riferisce all’incendio del 3 giugno 2016, notte in cui un’automobile parcheggiata su quel marciapiede – i primi riscontri lasciarono pensare a un incendio di natura dolosa – prese fuoco: le fiamme altissime e il calore si propagarono all’interno dell’abitazione adiacente, causando uno spavento enorme alla padrona di casa e danni per migliaia di euro.
A distanza di un anno è quindi comprensibile la preoccupazione. Non si vuole “demonizzare” chi cerca un parcheggio comodo, ma si vuole sensibilizzare la popolazione al rispetto delle persone (e del codice della strada: le auto parcheggiate sui marciapiedi sono sanzionabili). Non si dovrebbe di certo arrivare all’installazione di fioriere di cemento o altri dissuasori, in un paese civile, soprattutto in una strada che si possa fregiare del titolo di “Museo”, per due motivi.
Il primo, è che comunque sarebbero spesi soldi pubblici per ovviare a un problema di semplice educazione. Il secondo è che è palese che – parcheggiando a ridosso dei muri – vengono celate alla vista le opere d’arte del maestro Sergio Putzu. Come ci ha detto Erika, infatti “auspico che, per rendere visibili i murales, sistemino, a livello comunale, la viabilità e i parcheggi in via Eleonora. Non ha senso una strada museo con auto appiccicate ai muri. Un “turista” cosa deve “guardare?”.
Forse basterebbe un pizzico di senso civico e di attenzione per il prossimo in più. Noi aspettiamo fiduciosi.