Nel nostro paese si fa davvero poca informazione sui fenomeni legati al gioco d’azzardo patologico che più spesso viene conosciuto con il nome ludopatia. Le offerte online e il continuo martellamento in TV, ad esempio nelle pause durante le partite di calcio, hanno fatto crescere esponenzialmente il problema in Italia.
La ludopatia è una vera e propria malattia sempre più diffusa: un individuo ludopatico è colui che ha una forte dipendenza dal gioco che lo porta a entrare in una spirale negativa da cui non può più uscire. Questi comportamenti portano quindi a inevitabili complicazioni finanziarie e sociali. Padri e madri di famiglia, ma anche giovanissimi, si trovano rovinati a causa del gioco d’azzardo.
Se è vero che il problema del gioco è presente in Italia da diverse generazioni (si pensi alle persone che acquistano compulsivamente i “gratta e vinci” o che frequentano abitualmente le ricevitorie di Lotto e Superenalotto), il fenomeno si è sicuramente amplificato nell’ultimo decennio con il proliferare di sale con le cosiddette “slot machines” digitali all’interno di esercizi pubblici (bar, tabacchi, etc) e con la possibilità di scommettere online con pochi click e in tempo reale durante gli eventi sportivi.
Se è vero che si tratta pur sempre di gioco d’azzardo, bisogna anche fare dei distinguo: il gioco d’azzardo, in tradizionalmente in mano alla malavita, negli ultimi decenni è stato fortemente regolamentato dallo Stato Italiano, grazie all’AAMS (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), che ha il compito di assegnare delle licenze solo agli operatori che sono in grado di garantire elevati standard di qualità e di sicurezza, come la verifica della maggiore età del giocatore che, la verifica del tetto massimo sugli importi di gioco e la verifica della regolarità dell’informativa con le probabilità di vincita.
L’AAMS contribuisce quindi a regolamentare tutto il settore del gioco sia “fisico” che quello “online”. Ad oggi il gioco online è più sicuro e controllato, per la sua intrinseca natura, dalle autorità. I limiti di gioco possono essere verificati dal Ministero (mediante verifica delle transazioni elettroniche di denaro), a differenza delle sale slot, in cui è praticamente impossibile capire quanti contanti spenda il singolo giocatore. E talvolta, dietro le slot machines, si nascondono operazioni di riciclaggio di denaro da parte di organizzazioni malavitose: tutto questo è impossibile, invece, nel gioco online, dove i flussi di denaro sono sotto costante controllo delle autorità.
In ogni caso, il gioco d’azzardo dovrebbe essere sempre svolto sotto l’attento occhio dello Stato, che dovrebbe anche sviluppare dei programmi di educazione per il gioco consapevole. Lo scopo dovrebbe essere quello di divertirsi, con piccole somme, con la speranza di racimolare un gruzzolo, e non quello del gioco compulsivo che poi – inevitabilmente – si trasforma in problemi economici, sociali o peggio, in una ludopatia vera e propria.
Il giocatore patologico, o meglio la cura del giocatore stesso che decide di rivolgersi a centri specializzati nel gioco d’azzardo patologico, è altresì un costo per lo Stato: una contraddizione in termini, per una nazione che vuole regolamentare e disincentivare il gioco d’azzardo, ma poi guadagna miliardi ogni anno tassando queste fonti. Ma questo è un discorso politico, e meriterebbe un capitolo a parte.