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mercoledì, 27 Novembre 2024
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Tassazione sulle polizze vita: tutto quello che c’è da sapere

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Tassazione sulle polizze vita: tutto quello che c’è da sapere
Tassazione sulle polizze vita: tutto quello che c’è da sapere

Quando si parla di polizze sulla vita si fa riferimento a uno strumento particolare, che prevede un contratto caratterizzato da svariate componenti alquanto versatili. E’ possibile infatti tramutare il tutto, a piacere, in prodotti d’investimento, in un’integrazione della pensione percepita o in prodotti atti al risparmio di beni. Nel caso della pensione, si fa riferimento al fatto che l’utente, una volta giunta la data di scadenza, può decidere di ricevere una rendita con periodicità precedentemente stabilita.

Cos’è una polizza vita?

In molti casi si tende, per poca conoscenza della materia, a far combaciare la polizza vita con quella che tutela i propri cari in caso di morte del contraente. La polizza vita è qualcosa che può essere utilizzata dallo stesso intestatario, che stabilisce con la compagnia assicurativa una data di fine contratto. Non si fa riferimento con queste polizze a determinati rischi che l’utente teme o sa che correrà. Si può guardare a questa polizza, in termini generale, come a una cassa di risparmio.

Come funziona questa polizza?

L’utente decide di versare un certo premio, ovvero l’ammontare totale dei soldi da versare, così come la durata del contratto, che solitamente prevede un legame tra le due parti di un minimo di cinque anni. Questa è però soltanto la prima di svariate fasi. Dopo il versamento della somma, che dovrà pervenire alla compagnia in un’unica soluzione o, se pattuito in tal maniera, rispettando le precise scadenze delle rate.  Questa è la fase dell’accumulo del capitale, alla quale seguirà, dopo anni ovviamente, quella della liquidazione. Il soggetto potrà decidere di ricevere l’intero patrimonio o una rendita.  Non è però possibile ottenere alcuna garanzia di sorta sull’entità del premio ottenuto al termine della scadenza. Il suo ammontare infatti dipenderà non soltanto dalle quote versate ma anche e soprattutto dal tipo d’investimenti che la compagnia avrà avuto diritto di compiere. Per questo motivo è possibile stabilire dei confini in sede di stipula del contratto. Grazie a questi sarà possibile rischiare il proprio patrimonio, con l’obiettivo di ottenere un premio maggiorato o tutelare per quanto possibile i propri soldi, ottenendo quanto versato, come su un libretto di risparmi. Per approfondire il suo funzionamento si rimanda a Qualeconviene.it.

Cosa accade in caso di morte?

Come detto, la polizza vita differisce da quella in caso di morte. Ovvio che certe eventualità funeste non possano essere previste, se non in caso di malattie terminali e, proprio per questo, le compagnie prevedono delle prestazioni anche nel caso di decesso dell’utente contraente. Il premio, interamente se versato in un’unica soluzione, o le singole quote inviate seguendo le scadenza delle rate, tornano ai beneficiari del contraente. Quest’ultimo dovrà dunque indicarli in fase di firma o, non dovesse farlo, il tutto andrà ai legittimi eredi.

Com’è la situazione fiscale?

In pochi conoscono tutti gli aspetti fiscali di questa materia, a meno che non siano chiamati a uno studio approfondito prima di apporre la propria firma sul contratto. Al momento dell’incasso subentra la tassazione del capitale. E’ possibile detrarre i premi versati di volta in volta alla compagnia, sotto un tetto massimo di 530 euro al 19%. Per quanto riguarda invece l’imposta di bollo, questa viene poi applicata con un’aliquota al 31 dicembre di ogni anno, sul valore dell’investimento effettuato. Si tratta dello 0.20%, senza un minimo o un massimo (14mila euro per persone giuridiche).

Conviene una polizza vita?

E’ possibile sfruttare tale sistema come forma di previdenza, soprattutto in vista della propria pensione. In molti calcolano quanto percepiranno al termine della regolare attività lavorativa. Di conseguenza c’è chi pensa a un’integrazione. Il capitale viene sempre garantito, anche se potrebbe variare il suo ammontare, dati gli elementi illustrati in precedenza. E’ a favore anche il trattamento fiscale previsto dalla legge italiana, che tenta di agevolare questa immissione di capitali nei vari istituti, che possono poi investirli a loro volta. Va inoltre sottolineato un gran vantaggio, che è quello dell’impignorabilità dei soldi versati. Questi non potranno neanche essere versati, tranne in alcuni precisi casi previsti dalla legge. Solo vantaggi dunque, a meno che non si sia deciso di rischiare molto con gli investimenti, senza preventivamente fare le dovute ricerche.

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