Il primo effetto politico della vittoria del No al referendum è la resurrezione delle quattro storiche Province Sarde. La Costituzione ne prevede l’esistenza (sarebbero state eliminate se domenica avesse vinto il Sì) e la riforma varata dalla Regione non può cancellarle.
E le tanto poco amate (e mai abolite, nonostante il referendum del 2012) Province, si prendono la loro rivincita. In primavera, infatti, si eleggeranno i nuovi consigli provinciali, con una novità che ci riguarda.
Infatti, forse non tutti sanno che San Gavino Monreale si trova nella provincia del Sud Sardegna, istituita il 4 febbraio 2016, il che la rende la provincia più giovane d’Italia. Comprende i territori delle ex province di Carbonia-Iglesias e Medio Campidano, dismesse in conseguenza dei risultati dei referendum del 2012 in Sardegna, oltre ai comuni della provincia di Cagliari
che non sono entrati a far parte dell’omonima città metropolitana e ai comuni di Genoni (precedentemente della provincia di Oristano) e Seui (precedentemente della provincia dell’Ogliastra). L’ente ha come capoluogo provvisorio Carbonia, il comune più popoloso del suo territorio.Le Province di Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna continueranno quindi a esistere come enti di secondo livello. In altre parole avranno un consiglio, un presidente, degli assessori, che si chiameranno consiglieri delegati. I componenti della Provincia saranno nominati (e non eletti, quindi, tramite tradizionali elezioni) tra i consiglieri dei Comuni del territorio.