Il 12 e il 13 giugno del 2011 più di 25 milioni di italiani scelse di dire no alla privatizzazione dell’acqua abrogando di fatto la norma che prevedeva l’affidamento della gestione del servizio idrico ai privati. Nonostante ciò è possibile parlare di acqua pubblica su tutto il territorio italiano? Purtroppo no. In alcune parti d’Italia la gestione resta privata e quasi porta il contribuente a chiedere un preventivo cessione del quinto. Scherzi a parte, il Referendum in molte parti d’Italia resta ancora lettera muta.
A Rende non sembra andare diversamente. Secondo il Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Domenico Miceli, la Delibera 143, contenente lo schema della Convenzione per l’affidamento del servizio idrico, con relativa proroga, affiderebbe nuovamente alla Acque potabili servizio integrato s.r.l. la gestione. La domanda che si pone il Capogruppo è: “Ancora Acque Potabili?”.Ma facciamo qualche passo indietro. La Acque potabili servizio integrato s.r.l. riceve la gestione dalla precedente Acque potabili S.p.a., subentrata a sua volta a Italgas Sud che dal ‘91 gestiva il servizio. Diverse amministrazioni, di tutti i colori, mantengono la Convenzione. Perché? Secondo lo studio delle Delibere, fatto dal Capogruppo Miceli, nel testo della Convenzione v’è qualche punto dubbio. L’incriminato sarebbe il terzo comma dell’art. 7, nel quale si prevede che “con la sottoscrizione del presente Accordo, le parti dichiarano che non sussistono ragioni per azionare futuri contenziosi tra le stesse in merito ai rapporti sino ad oggi intercorsi tra le stesse a qualsiasi titolo e, pertanto, rinunciano espressamente ad azionare nuovi contenziosi. Analogamente le parti si impegnano ad abbandonare eventuali contenziosi attualmente pendenti”.
E, ancora, “tutte le controversie che dovessero insorgere tra le parti in ordine al presente Accordo saranno devolute alla competenza esclusiva del Foro di Roma”. Ci si chiede come mai queste garanzie così totali ed eccessive?
Secondo il Mov. 5 Stelle questo era il minimo per inoltrare un’interrogazione al sindaco Sindaco al quale chiedono di sapere quante e di che valore siano le controversie pendenti tra il Comune e le tre società che hanno gestito finora il servizio idrico. Il Capogruppo chiede, inoltre, se la Acque potabili servizio integrato srl abbia o meno i requisiti previsti dalla Convenzione del 1991.
Chiede Miceli “A che punto siamo con le procedure amministrative relative al nuovo bando di gara?”. La Convenzione è, infatti, scaduta il 30 giugno scorso.