Fa sorridere, riflettere ed emozionare, a qualcuno farà sfuggire anche una lacrima. Hanno raccontato come sono usciti dall’isolamento, in che modo hanno imparato a socializzare, a coltivare un hobby o i rudimenti di un mestiere.
I ragazzi del Centro educativo diurno polivalente (CEDIP) del Plus di Sanluri si raccontano in un libro che racchiude pensieri, filastrocche, racconti di momenti, sensazioni. Un momento di crescita per i ragazzi ma anche per i loro familiari e gli operatori.
I libro dal titolo: “7 anni guardando avanti” racconta appunto questi primi 7 anni del CEDIP ed è stato scritto a più mani dai ragazzi affetti da piccoli o lievi deficit cognitivi, dai loro familiari familiari e dagli operatori del cento.
Il CEDIP (sedi a Ussaramanna, Serrenti e Serramanna) nasce nell’ambito del Plus di Sanluri, accoglie, per tre volte a settimana una sessantina di giovani adulti provenienti da 18 comuni.
Nasce da un progetto e da un’esigenza del territorio: quella di dare risposte e opportunità a persone con piccoli o lievi disturbi cognitivi e con difficoltà di inserimento e di integrazione.
In una società sempre più frenetica non ci si ferma più ad ascoltare, ancora meno se si tratta di persone con difficoltà psichiche più o meno importanti.
Spesso neppure le famiglie sanno come dare loro una mano e nella maggior parte dei casi si sentono abbandonate dalle istituzioni. Specie quando i loro congiunti hanno superato il periodo dell’obbligo scolastico e diventano maggiorenni. E allora, nella maggior parte dei casi, queste persone si chiudono in se stesse, tendono a non uscire di casa e a isolarsi.
“Il progetto CEDIP à finalizzato proprio all’inclusione sociale” – spiega l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Sanluri Donatella Steri – “l’esperienza fatta fino ad oggi ha permesso a questi ragazzi di uscire dalla solitudine partecipando alla vita sociale, sono coinvolti in attività e spesso ne sono protagonisti. In questi 7 anni il centro ha aiutato questi giovani a uscire rafforzati verso l’esterno e oggi svolgono un ruolo spesso da protagonisti in eventi culturali, sportivi e ludici del territorio”.
All’inizio per qualcuno non è stato facile, c’è voluta tanto lavoro da parte degli operatori del centro per conquistare la loro fiducia.
In questi anni hanno seguito e seguono una serie di laboratori e a attività: tra queste falegnameria, decoupage (soprattutto con la carta) cucito, ceramica,cucina, potatura. Ognuno segue i laboratori che più piacciono e per i quali si sentono portati. Ora partecipano a momenti sportivi, a fiere, realizzano partecipazioni e bomboniere. Non solo, hanno imparato a “preparare la valigia”. Prima piccole gite culturali di mezza giornata che poi sono diventate un giorno intero e poi anche un week end.