Per “La grande prosa” della rassegna Cedac, il 17 aprile 2016 sbarca a San Gavino Monreale “Novantadue, Falcone e Borsellino 20 anni dopo”, di Claudio Fava, con Filippo Dini, Giovanni Moschella, Pierluigi Corallo e con la regia di Marcello Cotugno.
L’opera racconta il 1992 che fu un anno denso di avvenimenti, dalla firma del trattato di Maastricht, alla chiusura della Pravda, dall’assedio di Sarajevo, all’elezione di Bill Clinton, fino alla riabilitazione da parte della Chiesa di Galileo Galilei.
Eppure il 1992 fu un anno oscuro e orribile della storia italiana. Era cominciato proprio con la pronuncia della sentenza di condanna che chiuse di fatto il Maxi-processo, il più grande processo penale mai celebrato al mondo.
La sentenza finale della Corte di Cassazione sembrò quasi “una pietra tombale sulla mafia” che intanto, invece, si era rimessa in salute. Nuovi comandamenti, nuovi comandanti – i Corleonesi – a sovvertire con una violenza inaudita i vecchi ideali e codici della “onorata società”. Mentre finiva la cosiddetta Prima Repubblica con i processi di Tangentopoli, i due magistrati simbolo della lotta alla mafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, furono fatti saltare in aria col tritolo.