In antichità erano tante le festività che si svolgevano in paese, e molte di queste sono scomparse.
La festa di Santa Severa si celebrava la prima domenica di luglio e aveva un suo mercato e una corsa di cavalli. Gli orbieri erano soliti abbellire sa cadira de floris (una sorta di portantina fiorita) per la processione; ma il rettore Sanna Antonio nel XIX secolo, stanco dei balli, della musica e della confusione generata dalle persone, decise di abolire la festa e andare contro gli orbieri facendo costruire una nuova portantina: si scatenò così un tumulto che portò poi alla fine della ricorrenza civile e religiosa.
Le celebrazioni per Santa Lucia – il 13 dicembre – erano una delle più sentite e più belle nel paese: solitamente in quell’occasione oltre al mercato si allestivano is buttegheddas de guventu, che erano una lunga fila di stanzette messe a disposizione per i pellegrini che arrivavano numerosi: il rito si svolgeva ogni anno e con molta partecipazione dei villaggi limitrofi.
Come festa patronale, quella di Santa Chiara venne festeggiata da tempo immemorabile il 12 e non l’11 agosto, per fare in modo che fosse agevole lo spostamento dei grandi mercati prima da Sanluri e poi verso Guspini.
La festa per San Gavino Martire si teneva la prima domenica di maggio: era molto sentita, ma mancavano i commerci ambulanti. Il tutto consisteva nella processione che passava tra le viuzze – cosparse di fiori – del paese; in coda alla lunga processione stava s’orberi, un cavaliere che, reggendo in mano lo stendardo religioso, procedeva con il cavallo a ritroso (a torradura a coa) e senza mai rivolgere le spalle alla statua del santo guerriero. Si pensa che la festa abbia origini medievali, coincidenti con gli inizi dell’attività bellica in primavera: la chiesa non poteva però mai restare incustodita.
Esistevano tante feste ormai dimenticate: quella per Santa Rosa era talmente sentita che molti erano soliti pagare per messe particolari (nel Settecento). Altra era quella dedicata a Santa Giuliana, di cui si ha menzione nel 1675: in un atto notarile alcune persone facoltose stabilirono che i propri eredi provvedessero alle spese per la festività.
In onore di Santa Maria Maddalena (visto che era presente la sua chiesetta), si celebrava una ricorrenza che tra il XVIII-XIX secolo richiedeva la manutenzione dell’edificio rurale. Anche il Carnevale, che avrà ulteriore fortuna in anni recenti, era celebrato almeno fin dal 1850 dai sangavinesi che “…si divertivano con il ballo a suon di zampogna, specie a carnevale…”.
Alberto Serra