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Viva le donazioni, abbasso le tasse!

L’ex ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa, durante una celebre intervista televisiva, pronunciò una frase che gli sarebbe valsa numerose e durissime contestazioni: «Dovremmo avere il coraggio di dire che le tasse sono una cosa bellissima e civilissima, un modo di contribuire tutti insieme a beni indispensabili come la salute, la sicurezza, l’istruzione e l’ambiente».

Le opposizioni di allora ma anche politici di ogni fazione e colore si affrettarono ad andare contro quelle dichiarazioni, accusandolo di voler vessare i cittadini e punire i lavoratori.

Eppure, in un paese civile le tasse non solo sono necessarie per garantire i servizi pubblici anche ai ceti meno abbienti

, ma andando oltre, si potrebbe anche affermare che sono un modo in cui il singolo individuo dà il proprio contributo per la comunità. Una sorta di gesto altruistico per condividere una parte della propria “fortuna” con gli altri.

Eppure è difficile trovare qualcuno che paghi volentieri le tasse e non le veda come un “furto” piuttosto che come un contributo obbligatorio ma necessario. Eppure negli ultimi mesi la comunità sangavinese ha dimostrato in diverse occasioni di voler partecipare, anche economicamente, alla realizzazione di opere che migliorino la vita di tutti noi liberi cittadini.

La popolazione ha sempre risposto volentieri agli appelli di associazioni e comitati, rendendo possibili imprese che alla vigilia potevano sembrare difficilissime.

Viva le donazioni, abbasso le tasse!

Ci fa piacere citare gli esempi più recenti, le due raccolte fondi per la riqualificazione urbana del nostro paese: quella per il murale di Eleonora d’Arborea

nella vecchia stazione ferroviaria e quella (ancora in corso) per finanziare i lavori in Piazza Salvo D’Acquisto.

I sangavinesi non si sono limitati alle donazioni in denaro, ma tantissime persone hanno contribuito alla causa portando sul posto anche cibo e bevande ai giovani impegnati in questi progetti, osservando con i propri occhi l’avanzamento dei lavori e come venivano “impegnate” tutte le donazioni.

E forse è tutta qui la differenza tra una donazione spontanea e una tassa: nel primo caso il cittadino ha la sensazione di fare un piccolo sacrificio per la realizzazione di un progetto che ha un inizio e una fine ben delineata. Nel caso delle tasse, invece, il nostro denaro finisce in un grande “calderone” per venire impiegato in opere e servizi sul quale non si ha nemmeno una minima parvenza di controllo.

Tra sprechi, corruzione e favoritismi, la sensazione è sempre quella che i nostri soldi siano “spesi male” dalla politica.

Simone Usai

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