È il nostro simbolo e ci rappresenta nei documenti ufficiali. È lo stemma del comune di San Gavino Monreale: in una piccola immagine è tramandata la nostra storia e la nostra essenza.
La normativa italiana prevede regole precise per la conformazione dei vari stemmi degli enti locali, in particolare il RD. 21/01/1929 n° 61, il R.D. 12/10/1933 n° 1440 art. 1 e il RD 07/06/1943 n° 652. Ma l’entrata in vigore della legge n° 142 del 08/06/1990 ha fatto scattare l’obbligo per i Comuni e le Province di dotarsi di un apposito Statuto sul quale va riportato – tra gli elementi identificativi propri – la descrizione dello stemma e del gonfalone.
Ogni stemma, compreso il nostro, possiede precisi parametri: lo scudo deve misurare 7 moduli di larghezza e 9 di lunghezza, ed essere di tipo “sannitico” (chiamato anche francese moderno).
All’interno dello stemma di San Gavino Monreale è presente l’immagine vera e propria: sul grigio sfondo si staglia, dal basso fino al punto centrale (detto cuore o abisso), il verde colle di Monreale con sopra l’omonimo castello – stilizzato e di color marrone – che fin dal 1863 venne unito al nome del Comune. Ai suoi lati sono presenti due fiori di zafferano, l’oro rosso che rende famoso il paese in Italia e nel mondo.
Sopra si erge – maestoso – San Gavino Martire, santo e soldato romano che regge un vessillo ed è in groppa ad un destriero. Al di sopra dello scudo si trova la corona, che per i Comuni possiede le seguenti caratteristiche araldiche: è costituita da un cerchio aperto da quattro pusterle (tre visibili), con due cordonate a muro sui margini – sostenenti una cinta – aperta da sedici porte (nove visibili); ciascuna di esse è sormontata da una merlatura a coda di rondine, argentata e murata di nero.
Alla fine, completa il tutto un elemento decorativo: per San Gavino Monreale ci sono due rami, uno di quercia con ghiande e uno di alloro con bacche – fra loro decussati – posti sotto la punta dello scudo e annodati da un nastro con il tricolore nazionale. Il gonfalone è invece un drappo quadrangolare riccamente ornato, di un metro per due, che riporta le effigi dello stemma comunale: le aste che lo sorreggono, così come le frange ed i ricami – sono argentate; questo perché l’argento è il colore dei Comuni.
Alberto Serra
Per approfondire: www.araldicacomunale.it