Solo cinque giorni fa tutto il paese festeggiava l’inaugurazione del murale di Eleonora, riunendosi in un punto “storico” del paese: la vecchia stazione, crocevia di viaggiatori e luogo di ritrovo dei sangavinesi pendolari fino a una decina di anni fa.
Le foto della festa hanno fatto il giro del mondo. Il video dell’inaugurazione ha avuto migliaia di visualizzazioni. Tutti siti e le pagine Facebook della Sardegna hanno parlato di San Gavino Monreale
.Per un giorno abbiamo festeggiato tutti insieme, senza se e senza ma. Per un giorno ci siamo sentiti un po’ più orgogliosi di essere “sangavinesi”. Per un giorno, abbiamo dimenticato le brutture e i problemi del paese, sgranando gli occhi davanti a un’opera d’arte immensa e coloratissima, pensando di vivere nel posto più bello del Mondo.
Ecco, questo è il piccolo miracolo fatto da Giorgio Casu & friends.
Non me ne vogliano questi splendidi ragazzi se non li citiamo tutti uno per uno e ci limitiamo a nominare il “capomastro”: sono davvero tante le persone che hanno voluto partecipare, anche solo con qualche pennellata, alla realizzazione di un’opera d’arte collettiva. Decine di braccia al lavoro per il bene comune, per la bellezza, per l’arte, per la voglia di regalare a tutti noi un ricordo indelebile.
E così tutti noi, per un giorno e per gli anni a venire, brilleremo della loro luce riflessa.
E questa luce speriamo che sia contagiosa, che possa essere di ispirazione ad altri gruppi per spingere ognuno di noi a fare qualcosa per migliorare San Gavino Monreale, per rendere il paese un po’ più bello: per noi stessi e per chiunque sia di passaggio e dica “caspita, questo sì che è un paese in cui mi piacerebbe vivere”. Qualcosa si sta già muovendo, con i lavori in Piazza Salvo d’Acquisto, ma la speranza è di creare un circolo virtuoso che contagi un po’ tutti.
E noi di San Gavino Monreale . Net saremo qui a cercare di raccontarvi queste iniziative, al meglio delle nostre possibilità. Perché anche noi, nella sera del 18 settembre 2015, ci siamo emozionati. E per questo non abbiamo che una sola parola. Grazie.
Simone Usai