A tu per tu con la Campionessa: intervista a Claudia Pinna.
All’indomani della sua ultima splendida vittoria, quella del titolo italiano nei 10.000 metri, abbiamo raggiunto Claudia Pinna per rivolgerle qualche domanda. Sì è subito resa disponibile a soddisfare tutte le nostre curiosità. Alcune di queste domande sono state pubblicate sul numero di Maggio 2015 di Comprendo, mentre l’intervista integrale è un’esclusiva per il sito San Gavino Monreale . Net.
Claudia, ti sei appena laureata Campionessa Italiana nei 10.000 metri. Hai una dedica speciale per questa vittoria?
Questo terzo titolo italiano ha varie dediche perché è il frutto di chi ha lavorato con me, ritagliandosi del tempo libero per darmi una mano in vari modi, tutti come me non professionisti. In primis la dedica va al mio allenatore di sempre Antonio Podda, per noi Lello, perchè ancora una volta mi ha dato gli stimoli giusti, sempre presente nel suo poco tempo libero per seguirmi durante gli allenamenti, specie quest’anno dove in pochi mesi siamo riusciti ad ottenere una buona condizione atletica. Ma non posso non dedicarla al mio fidanzato Eugenio, perché la serenità è la chiave per poterti allenare serenamente.
I miei compagni di allenamento, Alviero, Giannetto, Gianni, Andrea, Cinzia, ed i ragazzini dell’Atletica Podistica San Gavino che mi hanno trasmesso l’euforia e la spensieratezza negli allenamenti. Ovviamente un grazie di cuore ai miei genitori, Felice e Ginetta, perchè senza di loro non sarei qui a raccontare di me, ai miei fratelli Marco, Silvia e Roberto e le loro famiglie che mi hanno sempre sostenuto. Un ringraziamento particolare anche alla mia carissima Alessandra che nel suo poco tempo libero mi ha supportato dal punto di vista muscolare da 20 anni a questa parte.
L’articolo della tua vittoria pubblicato su “San Gavino Monreale . Net” ha totalizzato migliaia di letture, centinaia di like e decine di commenti. Hai ricevuto tantissimi messaggi di congratulazioni dai tuoi compaesani che ti hanno definita “Orgoglio Sangavinese”. Ti aspettavi tanto entusiasmo da parte dei tuoi tifosi?
Non mi sarei mai aspettata tanta considerazione da parte dei sangavinesi, anche perchè io ultimamente ho poco tempo per uscire, tra lavoro ed allenamenti. Mi ha fatto un enorme piacere e vorrei ringraziarli uno per uno per l’affetto che mi hanno dimostrato. Non credevo che oltre il mio primo tifoso Francesco, mio cognato, ce ne fossero così tanti! Grazie a tutti, Grazie anche agli atleti e dirigenti dell’Atletica Podistica San Gavino per avermi sempre sostenuta ed aver creato il gruppo dei giovani atleti.
Cosa si prova a essere l’atleta più forte, nella propria specialità, di tutta Italia?
Vincere sui 10000m su pista è sicuramente, insieme al titolo dei 5000m, uno dei risultanti più importanti della mia carriera, ed ancora non ci credo. Vincere un titolo italiano in pista, per me che la adoro, è stata un’emozione unica, una soddisfazione immensa. Allo stesso tempo, sono consapevole che si tratta di sport, comunque sono una che è sempre rimasta con i piedi per terra!
La corsa è una parte importante della tua vita. Come la concili con il lavoro? Quante volte alla settimana ti alleni?
Non ho mai fatto professionismo, cioè non mi sono mai dedicata a tempo pieno solo agli allenamenti, benchè tutt’oggi mi confronto con chi fa solo quello nella vita ed è nei gruppi militari; persone che non hanno mai lavorato. Oggi lavoro nel Nucleo Investigativc del Corpo Forestale e di V.A. A Cagliari, ma prima comunque ho conseguito una laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. Mi alleno tutti i giorni, salvo qualche riposo, talvolta anche con due sessioni di allenamento al giorno, dipende dal periodo e dalla gara che sto finalizzando e cerco di incastare i miei turni di lavoro, con quelli del mio allenatore e dei miei compagni di allenamento, spesso con sessioni di corsa la mattina alle 6:30 prima di recarmi a lavoro, e poi di nuovo al riento.
Corsa & Tecnologia: utilizzi qualche strumento GPS per i tuoi allenamenti? O ti affidi al caro, vecchio, cronometro?
Io sono cresciuta quando i GPS non esistevano, e sono sempre convinta che i tempi si fanno in pista e non su strada. Per me il cronometro è lo strumento migliore, anche se quando gareggio in pista non lo uso, perchè tanto c’è il mio allenatore che mi da i passaggi a voce. Non sopporto i gps, perchè spesso non sono veritieri, poi non nascondo che per la corsa lenta (non per gli allenamneti specifici) lo utilizzi, ma solo per farmi compagnia, per avere un piccolo punto di riferimento, ma ripeto, non lo uso mai in gara, nemmeno su quelle su strada.
Quali saranno i tuoi prossimi impegni/gare?
Dovrebbe arrivarmi l’ufficialità di una prossima convocazione in Nazionale Assoluta, sarebbe la mia quinta maglia Azzurra, che dovrei indossare il prossimo 6 giugno per la Coppa Europa dei 10000m, ma stiamo cauti, solo con la Convocazione potremo essere sicuri, non si sa mai! Cosa entusiasmante perchè si svolgerà proprio a Cagliari, quella Coppa Europa che già avevo corso a Bilbao nel 2012 e Skopje nel 2014!
Qualcuno, sulla nostra pagina Facebook ha scritto “Come mai Claudia non ha mai partecipato alle Olimpiadi?”. Non è che nel 2016…?
Le selezioni per le Olimpiadi sono già fatte, anche se uno spiraglio per me sarebbe potuto essere nella maratona, ma essere Campionessa d’Italia non basta. Non ho mai avuto l’opportunità di allenarmi da professionista e poterci provare, mi sarebbe bastato fare solo un altro piccolo salto di qualità. Non ho avuto la possibilità, ma va bene così.
Abbiamo incontrato anche signor Felice Pinna, il padre della nostra campionessa e gli abbiamo chiesto com’era da bambina Claudia soprattutto dal punto di vista sportivo.
La portavo con me alle gare di atletica, Claudia aveva otto anni e ha subito dimostrato di avere una marcia in più in confronto anche ad altre bambine più grandi. Ricordo una gara in cui nella stessa sera vinse la gara di velocità, salto in lungo e resistenza. C’è da sottolineare che nonostante le ore di allenamento è riuscita a laurearsi con pieni voti, quindi non è vero che lo sport intralcia lo studio. Inoltre un’atleta dilettante, lavora e si allena nei ritagli di tempo e quando si presenta ai campionati italiani deve confrontarsi contro atlete che lo fanno per mestiere.
Fonte: Simone Usai e Luca Fois, Comprendo 85