Se la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali, parafrasando Gandhi potremo dire che l’attenzione al decoro urbano del paese si misura dal numero di buche presenti nelle strade.
E se così fosse, da tempo San Gavino non sarebbe annoverata tra i paesi più attenti alla propria bellezza. Se negli ultimi anni alcuni angoli del paese hanno preso nuova vita, citiamo tra gli altri Piazza della Resistenza, Piazza Marconi e Piazza Sanna, le strade non sono migliorate allo stesso modo.
Ci riferiamo alla zona della vecchia stazione, in cui le radici hanno rialzato il manto stradale in maniera molto pericolosa, fortuna (o sfortuna) vuole che in quel tratto di strada non ci sia più il traffico di un tempo. Un’altra strada che da anni soffre lo scorrere del tempo è la via Dante, la via della cultura, con l’ingresso del Teatro che meriterebbe ben altro. Menzione particolare meritano gli ingressi del paese, difficile trovarne uno accogliente e piacevole.
Troviamo poi, all’interno di San Gavino, due strade non ancora asfaltate e che, in periodi di particolare piovosità, non sono sicuramente simpatiche da attraversare, ci riferiamo a vico Convento e via Vespucci.
Ma il premio come “Miglior Peggior Strada” non può che andare alla cosiddetta strada della Fonderia, che non può essere nominata “campo da golf” perché ha molte più buche del consentito!
Fonte: Luca Fois, Comprendo