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[L’avvocato risponde] Indagini tributarie ad ampio spettro nelle cause di separazione e divorzio

Polizza Vita e testimoni

Prosegue la nostra rubrica L’avvocato risponde sulle nostre pagine. Vi ricordiamo che potete scrivere alla nostra redazione mandando una e-mail all’indirizzo redazione@sangavinomonreale.net per porre le vostre domande ai nostri avvocati.


Un tema attualissimo è la riforma della giustizia, che ha modificato alcune leggi che regolano separazioni e divorzi.

Separazione e divorzio

In questo appuntamento, non rispondiamo a una domanda del pubblico ma, dato il numero sempre crescente di separazioni, è interessante scoprire quali sono i nuovi poteri di indagine che ha il giudice, per accertare le condizioni economiche dei coniugi per stabilire il mantenimento.

L’Avvocato risponde

A seguito della riforma del processo civile, intervenuta con il decreto legge 132/14, nelle cause di separazione e divorzio, al giudice sono stati riconosciuti poteri di accertamento delle condizioni economiche dei coniugi ben più penetranti.

Infatti, il giudice può ora chiedere agli uomini della Guardia di Finanza di servirsi del database dell’anagrafe tributaria e di altre banche dati pubbliche per eseguire gli accertamenti e successivamente notiziarlo sulle concrete condizioni economiche dei coniugi. I finanzieri, in particolare potranno recuperare le informazioni di cui necessiti il giudice dall’anagrafe tributaria, dall’archivio rapporti finanziari, dal pubblico registro automobilistico, dalle banche dati degli enti previdenziali.

Mentre in precedenza le indagini del giudice si riassumevano per lo più nel visionare le dichiarazioni dei redditi dei coniugi degli ultimi tre anni, adesso egli potrà, con le informazioni fornitegli dalle Fiamme gialle, verificare se i coniugi posseggano beni di lusso, come automobili di valore, carte di credito collegate a conti intestati ad altri, immobili e quant’altro, in quanto oltre alle dichiarazioni dei redditi e alle partecipazioni societarie, potranno essere condotte indagini anche sui depositi bancari degli ultimi tre anni.

Si tratta di un dato importante se si pensa alle numerose cause nelle quali il coniuge più bisognoso non riesca a dimostrare le capacità economiche dell’altro ai fini del riconoscimento di un mantenimento per se ma anche per la prole. E’ un potere d’ufficio, quindi, sarà il giudice che discrezionalmente valuterà la necessità o l’opportunità di indagini così approfondite.

Avvocato Silvia Mereu

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