Pare sia la volta buona per l’addio alle Province Sarde.
Con una legge ad hoc, il Consiglio Regionale ha disposto il commissariamento dei tre enti storici (Oristano, Sassari e Nuoro) e nel giro di un mese decadranno anche i funzionari pubblici che in questo momento guidano gli enti a Cagliarinel Medio Campidano, in Gallura, in Ogliastra e nel Sulcis Iglesiente.
Quella che è stata definita una “leggina” si è resa necessaria a causa dei temi strettissimi: senza il il commissariamento, il presidente della Regione Sardegna Pigliaru avrebbe dovuto indire i comizi elettorali e le Province sarebbero rimaste in vita per altri cinque anni. «Non c’erano alternative», ha spiegato Cristiano Erriu, assessore agli Enti locali della RAS.
I tempi sono stati così celeri a causa della legge Delrio, secondo la quale entro l’8 aprile 2015 le regioni a Statuto speciale avrebbero dovuto adeguare il proprio ordinamento interno alle nuove disposizioni. Dal momento che i comizi elettorali devono essere convocati 55 giorni prima del voto, la legge approvata in Consiglio è stata portata in aula e approvata con procedura d’urgenza.
Ora si attendono le reazioni delle rappresentanze locali delle forze politiche e quelle dei sindacati, sul piede di guerra per il ricollocamento dei dipendenti pubblici nei vari enti locali.