Ci avviamo alla fine di questo 2014, ennesimo anno in cui, parlando di economia, la parola più gettonata è stata “crisi”. Gli ultimi mesi dell’anno portano in dote diverse scadenze e pagamenti. Ci siamo destreggiati, con non poche difficoltà, tra IMU, TASI e TARI, cercando di capire quanto dovessimo pagare e soprattutto chiedendoci perché il Governo abbia cambiato nomi e formule alle tasse (con dei rincari a ogni cambiamento, una sorta di tassa sulla creatività dei nostri amministratori nazionali). Convinti che il bene della nazione venga prima di tutto, ci siamo messi una mano sul cuore e una sul portafoglio, e abbiamo pagato.
Viene più complicato, però, convincersi che alcuni nuovi balzelli siano altrettanto “nobili” negli intenti e negli effetti. In questi giorni, infatti, sta arrivando anche nelle case dei cittadini sangavinesi una lettera contenente due bollettini premarcati di Abbanoa.
Si tratta del cosiddetto “deposito cauzionale”, che la società sta utilizzando per incentivare l’utilizzo di metodi di versamento alternativi al tradizionale bollettino postale. Il gestore unico del servizio idrico in pratica, affibbia ai cittadini onesti i costi di coloro che non pagano le bollette. Un costo iniquo e non dovuto, ma che l’azienda dichiara necessario “al fine di contribuire alla copertura di una parte del rischio di morosità del gestore e quale forma di tutela rispetto ad eventuali insolvenze”. Insomma, per paura che l’utente non paghi, Abbanoa chiede di versare in anticipo dai 55 ai 132 euro, in base alla tipologia di utenza e residenza.
La Federconsumatori Medio Campidano, mediante un comunicato, sentenzia l’ingiustizia di questo balzello ma infine suggerisce di pagare per evitare problemi. A questa mazzata per le famiglie, che non possono di certo scegliere un altro gestore, si somma una notizia che ha dell’incredibile.
La Provincia del Medio Campidano (guidata dal commissario straordinario Pasquale Onida) ha pensato bene di aumentare le aliquote IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione) del 4%, unica provincia sarda ad aver applicato il rincaro. Questo significa che si avranno sostanziosi aumenti sul costo delle assicurazioni RCA, sulle quietanze e anche sui rinnovi semestrali, oltre che sull’acquisto di un veicolo (nuovo o usato). E noi, a questo punto, ci facciamo una doverosa domanda.
Ma la Provincia del Medio Campidano non era stata abrogata, mediante un referendum, votato da 525 mila sardi?
Come mai un ente che non dovrebbe più esistere aumenta le aliquote IPT, imponendo ulteriori sacrifici ai cittadini? Perché, tra tutte le province, solo quella del Medio Campidano ha ritenuto opportuno applicare questa maggiorazione? A cosa servono quei soldi? Come verranno impiegati?
Queste sono le domande a cui il commissario straordinario Pasquale Onida è chiamato a rispondere, chiarendo non solo le politiche economiche di un ente in dismissione, ma anche cercando di dare un minimo di informazione e trasparenza a quei cittadini che è stato chiamato ad amministrare (a tempo determinato, in attesa che in Regione abbiano il coraggio di decidere il destino delle province abrogate).
Insomma, in attesa della tredicesima (per quei fortunati che la vedranno), bisogna stringere la cinghia e pagare tasse poco comprensibili, che non avranno altri effetti se non quello di dare un’ulteriore mazzata a tante famiglie già in difficoltà.