Attraverso l’opera del Consiglio Provinciale di Cagliari verso le seconda metà del XIX secolo, si iniziò a progettare e a costruire la prima strada ferrata, la famosa linea Cagliari – Terranova (ovvero Olbia); quando uno dei primi lotti della Dorsale Sarda in corso di realizzazione fu completato, venne collegato Cagliari al centro campidanese, con uno scalo tra Villasor e San Gavino; la società costruttrice fu chiamata Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde.
I lavori di costruzione – che in un primo momento volevano farsi verso Sardara – iniziarono nel 1864, ma da subito iniziarono i problemi, legati soprattutto agli espropri dei terreni e alla coabitazione di operai sardi e di operai che arrivarono da diverse parti d’Italia, i quali si ammalarono e spesso morirono a causa del pessimo clima di questa zona della Sardegna, ma che poi si stabilirono in loco.
Nonostante le difficoltà, causate anche dalla conformazione orografica del territorio, i lavori proseguirono (demolendo diversi nuraghi posti sulla linea del tracciato e usando le pietre basaltiche per la massicciata della strada ferrata), e nel 1871 le autorità dichiararono i risultati finora ottenuti soddisfacenti, inaugurando questo primo servizio pubblico.
Il primo treno venne trasportato dalla locomotiva Ichnusa, composto da sei vagoni nuovi e due carri per i bagagli. A questo primo viaggio presero parte diverse autorità dell’epoca – per un totale di circa cinquanta persone, come il sindaco di Cagliari e il marchese di Nissa, che era il direttore della Compagnia delle Ferrovie Sarde; poco prima di mezzogiorno il treno (chiamato anche su carru de ferru) fermò a San Gavino Monreale: era presente la Guardia nazionale e il sindaco sangavinese, che accolse i viaggiatori con tutti gli onori.
San Gavino Monreale tuttavia venne dotata di una stazione nel 1880, ed era sita in quella che oggi è chiamata Piazza Cesare Battisti; questo tratto ferroviario fu collegato per diverso tempo anche a Montevecchio da una ferrovia industriale a scartamento ridotto, che trasportava le merci estratte dalla miniera. Fu anche grazie a questo fatto che in paese venne costruita successivamente la Fonderia di Piombo e di Zinco, oltre ad essere il motore dello sviluppo demografico di San Gavino.
La stazione però, almeno inizialmente, si trovava isolata ed in aperta campagna, circondata da siepi di fico d’india, ma durante il suo passaggio verso Cagliari poteva giovare della vista della chiesa di Santa Severa.
La linea venne completata e ufficialmente inaugurata il 15 Marzo del 1881.
Nei primi anni del nuovo millennio, con l’approvazione del raddoppio della linea da Decimomannu sino a San Gavino Monreale, la stazione e il tracciato ferroviario vennero spostate – in questo caso, i viaggiatori possono giovarsi della vista del castello di Monreale.
Fonte: Alberto Serra
Per approfondire:
CASTI A, Santu ‘Engiu, arrogus de storia, 1997.
Sito della Biblioteca multimediale di San Gavino Monreale, 2014.
Sito del Comune di San Gavino Monreale, 2014.