Abbiamo recentemente incontrato il sindaco di San Gavino, Carlo Tomasi, per fare il punto sulla situazione del paese.
Visto ciò che è successo a Genova, il timore di tanti sangavinesi è che succeda di nuovo anche da noi “capisco le preoccupazioni dei cittadini, si stanno pulendo cinque chilometri di canali, si può fare di più, speriamo che la pulizia sia fatta anche dagli altri enti gestori a monte”.
In che senso si può fare di più? “si può sempre fare di più ma purtroppo per questioni burocratiche e una serie di cose che riempirei il giornale a elencarle, non sempre tutto è possibile, vi informo però che è di questi giorni l’arrivo di un nuovo mezzo”.
Concordo con lei, ma fosse vero ciò che anche la minoranza ha usato come cavallo di battaglia durante il periodo elettorale e non solo, sarebbe preoccupante. Ma quanto c’è di vero sul fatto che lei paghi le tasse in un altro comune? “Se lei ha dei dubbi su questo, sono pronto a mostrare la mia dichiarazione dei redditi”. Carlo Tomasi tira fuori la sua dichiarazione dei redditi e ci mostra il codice dell’addizionale comunale: H856, San Gavino Monreale.
Parliamo poi di ospedale, quello nuovo, che tante polemiche ha fatto nascere negli anni, e del ridimensionamento previsto in tutte le Aziende Sanitarie sarde. Temiamo i soliti problemi all’italiana che hanno contraddistinto il nostro territorio, siamo convinti che se ci sarà un ridimensionamento delle ASL, quella n.6 sarà sicuramente interessata: “il nuovo ospedale sarà un’opera che permetterà a San Gavino di aumentare l’offerta di lavoro, anche e soprattutto per tutto l’indotto, ciò non potrà che far aumentare anche il numero di residenti nel paese. Spero che la Regione, come da mia richiesta, istituisca un commissario ad hoc per vigilare sull’appalto e sui lavori, per evitare rallentamenti o blocchi che non farebbero del bene al nostro paese” e aggiunge “da sangavinese anch’io temo che possano ridimensionare le ASL e garantisco che mi batterò per tenerci la ASL data l’importanza della struttura”.
Sul decoro urbano evidenziamo ciò che è stato realizzato qualche settimana fa da un gruppo di cittadini volontari in piazza Sanna “è un esempio di cittadinanza attiva, ciò che noi vorremo proporre alla popolazione sangavinese, quel principio di sussidiarietà regolato dall’articolo 118 della Costituzione. Il cittadino non più semplice soggetto passivo delle scelte politiche ma parte attiva della vita sociale del proprio paese. Ci son tante aree del paese in cui questa pratica si può riproporre e noi come amministrazione incentiveremo questa forma di attività” ci dice il sindaco che prosegue “per quanto riguarda la pulizia del paese e altri argomenti, non abbiate problemi a pubblicare foto o altro, siate il collegamento tra i cittadini, che chiedono e l’amministrazione, che risponde”.
Nasce l’idea del “Question Time”, cioè domande poste dai cittadini a cui l’amministrazione risponderà direttamente in consiglio comunale, e tutto ciò tramite la redazione di Comprendo. L’idea sarà sviluppata in breve tempo e permetterà ai sangavinesi di ottenere quelle risposte che spesso per burocrazia o quant’altro è difficile ricevere in breve tempo. Noi la curiosità ce la siamo tolta, presto potranno togliersele direttamente anche i cittadini.
Fonte: Luca Fois, Comprendo