Davanti ad un pubblico esiguo ma attento ed interessato, qualche settimana fa Andrea Pau, fumettista e scrittore sangavinese, ha raccontato nella sede della Città dei Giovani la genesi di Radio Punx, il suo primo lavoro a fumetti.
Una chiacchierata in un clima disteso, dove i presenti hanno poi potuto esporre i loro lavori all’attenzione di Andrea, entusiasta di vedere quanto i ragazzi si appassionino ancora all’arte del fumetto. “La prima idea di Radio Punx fu proposta all’associazione Chine Vaganti (di cui facevo e faccio parte) nel 2002” racconta Andrea Pau, “L’idea era semplice: dato che volevo fare la rockstar ma non sapevo suonare, mi sono inventato una storia di ragazzi che volevano fare le rockstar. L’associazione reputò il progetto acerbo – e lo era! – e per anni non se ne fece nulla, anche perché nel frattempo ho trovato incredibilmente una band e l’emozione di salire su un palco l’ho provata veramente. Poi ho ripreso in mano il progetto (assieme a Jean Claudio Vinci) nel 2007 e abbiamo portato a compimento la storia, autoprodotta proprio da Chine Vaganti fino al volume finale, che contiene anche omaggi di amici autori, la fondamentale colonna sonora in Qr code, e la raccolta delle copertine degli albetti”.
Una storia di sei ragazzi, quella di Radio Punx, che si muove nell’Italia tra gli anni ‘70 e gli anni ‘80, tra band punk, necessità di esprimere il proprio modo d’essere dopo il movimento del 1977 e radio libere (e della ventata di freschezza culturale che hanno portato).
È stato un fumetto ma anche uno show, dove i due autori suonavano alcuni pezzi in acustico, disegnavano e raccontavano il filo della storia che potete leggere anche sul sito www.verticalismi.it (il più importante portale italiano di fumetti online) e sul sito dedicato a Radio Punx.
Oggi Andrea Pau è il ghost writer di una famosa collana per ragazzi, ed ha scritto due serie tutte sue: Rugby Rebels, uscito per Einaudi ragazzi, e Dinoamici, pubblicato dalla DeAgostini. “Hanno giocoforza una linea diversa da Radio Punx, sono destinati a un pubblico di ragazzini e non di adulti. Ma il divertimento è il medesimo”.
Però nulla potrà superare l’emozione di vedere dei ragazzi appassionarsi alla sua prima storia. Come capitato qualche tempo fa a Napoli: “La soddisfazione maggiore – so che pare stucchevole, ma è vero – me l’ha data una lettrice, a Napoli. Si è letta tutto l’albo di Radio Punx sobbalzando per i colpi di scena, soffrendo, e poi alla fine, con mille domande, mi ha fatto capire che aveva amato visceralmente quella storia: LA MIA STORIA. Tu chiamale se vuoi, emozioni”.
Fonte: Simone Spada, Comprendo