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Ospedale fantasma a 20 minuti da Cagliari? Rispondiamo all’ex consigliere Meloni

Ci siamo presi un giorno intero per riflettere sulla necessità di una risposta alle incredibili affermazioni dell’ex consigliere regionale Franco Meloni, eletto nelle file dei Riformatori Sardi nella scorsa legislatura e riportate dalla stampa regionale. I nostri dubbi nascono dal semplice assioma che quando ci si trova dinnanzi a delle sciocchezze è buona regola non rispondere, non cadere nella provocazione e non abbassare il livello di un discorso che potrebbe avere ben più ampio respiro.

A meno che i giornalisti non abbiano completamente travisato le sue parole, costruendo un pezzo ad hoc per scatenare la polemica, invitiamo l’ex onorevole a confermare quanto scritto o a smentirlo sulle nostre pagine.

Purtroppo chi ha a cuore il destino del proprio paese non può tacere sentendosi dire, testuali parole riportate dalla stampa che parla di “Ospedale Fantasma” e riporta un virgolettato di Franco Meloni, testuali parole “l’ospedale di San Gavino dovrebbe essere chiuso, ha un bacino d’utenza ristretto e un paziente da lì impiega venti minuti per arrivare al Brotzu. Quei soldi li utilizzerei per le ferrovie veloci.”

Ora, siamo abbastanza convinti che tutto questo si commenti da solo. Ma non si può soprassedere a un attacco così evidente di poteri forti (carta stampata e politica cagliaritana, uniti contro la “periferia” della Sardegna) all’indomani di una delibera che cambierebbe le sorti del nostro territorio.

Andiamo per punti e attacchiamo questa tesi, fin troppo facile da smontare pezzo per pezzo.

Punto 1

Francesco Meloni (noto Franco), come riporta il sito della Regione Sardegna, è nato a Carbonia (CI) il 10 dicembre 1947, ha una laurea in medicina e chirurgia e la sua professione è quella di dirigente sanitario privato. Privato, non pubblico, appunto. A voler essere maliziosi, non stupisce poi tanto che lo stanziamento di 68,4 milioni di euro per l’ospedale Nostra Signora di Bonaria di San Gavino Monreale, non siano visti con grande favore.

Punto 2

L’ex consigliere Meloni afferma che l’ospedale di San Gavino avrebbe un bacino d’utenza ristretto. Falso e facilmente constatabile. L’ospedale di San Gavino ha un bacino d’utenza di oltre centomila abitanti (il calcolo è presto fatto, considerando i 102.435 abitanti della Provincia del Medio Campidano e considerando che San Gavino “serve” anche diversi comuni della provincia di Cagliari e Oristano).

Punto 3

Franco Meloni dimostra ulteriormente scarsa conoscenza del territorio di cui parla, affermando che “un paziente da lì impiega venti minuti per arrivare al Brotzu”. Follia pura, considerando che in venti minuti si arriva a malapena a Monastir, superando i limiti di velocità imposti dalle deviazioni infinite. Ma anche prendendo per buona la SS131 con i lavori conclusi e sgombra dal traffico. Dato che noi non improvvisiamo e amiamo pianificare i nostri viaggi con il navigatore, ecco un report facilmente verificabile online.

Ospedale fantasma a 20 minuti da Cagliari?

Rispettando i limiti ci vorrebbero 50 minuti (e non 20 come sostenuto). Franco Meloni, essendo laureato in medicina, dovrebbe sapere che 50 minuti (ma anche 20, a cui vanno sommati i tempi di percorrenza dal paese di origine fino a San Gavino) possono fare la differenza tra la vita e la morte di un paziente. Anzi, di centomila pazienti.

Forse con un elicottero si riuscirebbe ad arrivare con quei tempi a cagliari, da San Gavino Monreale. Abbiamo cercato i redditi dei consiglieri regionali che per legge devono essere pubblicati online, per capire se Franco Meloni potesse permettersi un velivolo, a giustificazione delle sue affermazioni, ma stranamente le pagine istituzionali non risultano accessibili.

Punto 4

“Quei soldi li utilizzerei per le ferrovie veloci.” Questa è l’apoteosi della presa in giro. Tutti sappiamo che col raddoppio del binario tra San Gavino e Cagliari i tempi di percorrenza si sono abbreviati solo sulla carta, mentre il servizio ferroviario è andato via via peggiorando di anno in anno (treni soppressi, scioperi, poche carrozze).

Punto 5

Il consigliere Meloni, così come chi gli ha dato spazio parlando a sproposito di Ospedale Fantasma da “riesumare”, forse tende ad avere una visione cagliaricentrica del mondo. Purtroppo per loro c’è vita anche oltre l’hinterland. Esiste un territorio che ha un disperato bisogno di essere rivitalizzato e il nostro ospedale potrebbe essere il punto di partenza per ripartire con i cantieri e con tutto l’indotto. Il nostro stimato consigliere avrebbe potuto salvare la faccia, auspicando, al posto delle ferrovie veloci, l’acquisto dei treni dalla Keller, piuttosto che quelli degli spagnoli. Ma forse, qualcuno preferisce che il nostro territorio muoia e che i finanziamenti finiscano tutti nel capoluogo, a discapito della “provincia dell’impero di Cagliari”.

Ma noi non staremo zitti e a capo chino. Noi ribatteremo colpo su colpo a questa campagna, forti dell’urlo disperato di centomila persone che ci sostengono e combatteranno affinché il nuovo ospedale del Medio Campidano si faccia, a dispetto di chi vorrebbe vederci tutti morti.

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