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Il grande ritorno a casa di Fabio Aru

Grande successo per il ritorno a casa di Fabio Aru. Il ciclista villacidrese è tornato nel suo paese lo scorso sabato per ricevere l’abbraccio di una comunità intera, oltre che dei familiari. Oltre cinque mila persone si sono presentate al lavatoio ed hanno colorato di rosa le strade e i negozi, dimostrando un grande affetto al campione di casa. L’organizzazione dell’evento è stata impeccabile: dalla postazione video per coloro che non si potevano avvicinare al palco, fino alla chiamata degli ospiti, tutto è filato liscio.

L’apertura è dovuta al sindaco di Villacidro Teresa Pani, quindi Aru ha risposto alle domande dei giornalisti ricevendo applausi e approvazione. “A Montecampione ho potuto scaricare tutta la tensione di anni di sacrifici e lavoro. Tutti sanno che non è stato facile per me andare via da Villacidro e trasferirmi a Bergamo. Ho faticato tanto ma speravo in un risultato così” dice ricordando la grande vittoria della 15/a tappa del Giro d’Italia 2014.

Proprio in quella occasione abbiamo potuto conoscere l’allegria e il grande supporto del suo Fan Club, capace di seguirlo come un ombra sino a Trieste, dove Aru ha potuto festeggiare il terzo posto in classifica. Il loro grande momento è stato ovviamente il segno linguistico lasciato a Raisport quando, richiesta loro una dichiarazione per il compaesano, hanno fatto conoscere all’Italia il detto “A si biri pringiusu”, suscitando l’ilarità della Sardegna intera e i dubbi dei cronisti Rai.

Presenti all’evento alcuni ospiti: da Paolo Tiralongo, compagno di allenamenti e fatica al Giro; il Presidente Pigliaru che vede in Aru uno spot pubblicitario potentissimo sulle capacità della Sardegna di sponsorizzare la propria terra, come lo fu Gianfranco Zola ai tempi dei suoi anni da calciatore in Inghilterra; e l’ex corridore Ignazio Aru, capace nel 1960 di sfiorare la vittoria al Giro di Sardegna.

Promettendo al pubblico di correre una grande Vuelta de España ad agosto, Fabio Aru si è congedato consigliando al pubblico non abbattersi mai perché le vittorie derivano spesso dalle sconfitte. Infine autografi per tutti, bambini e appassionati.

Martina Fenu

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