Perché hanno funzionato i nostri Exit Poll?
La risposta è ovvia: Non lo so!
Ma ho provato a darmi qualche motivazione.
Ogni volta che seguivo le elezioni nazionali pensavo “ma è possibile che neanche per sbaglio gli exit poll ci azzeccano mai?”. E sentivo dire che molti si vergognano del proprio voto e quindi si falsa tutto. Ma se la risposta è anonima di cosa dovrebbero vergognarsi?
Gli exit poll si fanno prendendo un campione rappresentativo della popolazione ma per me sempre troppo piccolo rispetto all’intera popolazione. Cosa sono 20.000 persone su un totale di oltre 40.000.000 di elettori? Lo 0,05%!
Perché due persone dello stesso territorio, dello stesso sesso, della stessa età e della stessa estrazione sociale nonché con lo stesso titolo di studio dovrebbero votare la stessa cosa? Io e il mio compagno di banco all’Università votavamo l’opposto!
Ho sempre pensato che la casualità pura sia il miglior metodo per non inquinare una statistica.
Abbiamo stampato 600 schede, abbiamo preparato una scatola e abbiamo fermato tutte le persone possibili, candidati esclusi. Abbiamo dato loro la possibilità di ripetere il proprio voto anonimamente e per stimolare le persone a dirci la verità abbiamo detto “così già stasera saprete chi ha vinto”.
Abbiamo toccato le corde della collaborazione attiva tra cittadini, senza promettere niente se non il risultato anticipato.
Siamo rimasti due ore davanti a ogni istituto scolastico nei quali si votava. 428 persone ci hanno dato fiducia, l’8% dei votanti. Altro che lo 0,05%! Sapevamo di aver avuto meno fiducia dalle persone meno giovani e infatti sapevamo che una lista, precisamente “Progetto Comune”, potesse essere più in alto di quanto lo fosse nella realtà. Anche su quello ci abbiamo preso.
Ma ciò che più di ha sorpreso è la percentuale di schede bianche e nulle. C’erano anche quelle. Non so se ora arriverà una chiamata da Pagnoncelli o Mannheimer. Secondo voi? Il 43% ha detto sì, il 39% ha detto no, il 18% non sa/non risponde.
La statistica è una lente che permette di conoscere ciò che la mente può solo intuire.
Luca Fois