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Un miliardo di euro per l’agricoltura

UNICREDIT PER L’AGRICOLTURA: 1 MILIARDO DI EURO PER LO SVILUPPO DEL SETTORE

La banca lancia anche in Sardegna l’iniziativa finalizzata al supporto degli imprenditori dell’agroalimentare con nuove linee di credito per il biennio 2014-16

L’agricoltura, attraverso la sua filiera, coinvolge 780 mila imprese attive su tutto il territorio nazionale e costituisce la spina dorsale dell’agroalimentare “made in Italy”. E’ un settore che vale  circa 250 miliardi ed esporta nel mondo per un valore di quasi 35 miliardi. Anche in Sardegna il valore dell’export agroalimentare nel 2013 è stato pari a 173 milioni di euro, (+10,2% rispetto al 2012) e il comparto lattiero caseario vanta ben 3 prodotti DOP.

Proprio alla luce della centralità dell’agricoltura nell’economia della regione, UniCredit presenta oggi, nel corso di una tavola rotonda ad Arborea, il programma “UniCredit per l’agricoltura”, una iniziativa finalizzata al supporto degli operatori del settore con nuove linee di credito per un ammontare che, nel biennio 2014-15, potrà arrivare in tutta Italia a 1 miliardo di euro.

L’evento è stato introdotto dai saluti di Elisabetta Falchi, Assessore dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale Regione Autonoma della Sardegna e dagli interventi di Mario Fiumara, vice responsabile UniCredit Centro Italia, e di Riccardo Masoero, Responsabile Studi Territoriali e Settoriali di UniCredit. Alla tavola rotonda hanno partecipato Battista Cualbu

, Presidente Coldiretti Sardegna, Luca Sanna, Presidente Confagricoltura Sardegna, Martino Scanu, Presidente CIA Sardegna. Conclusioni di Frederik Geertman, Responsabile UniCredit Centro Italia.

L’agricoltura è uno dei settori caratterizzati dalle migliori prospettive per il futuro, grazie alla crescente domanda e alla relativa stabilità dei prezzi, ma è evidente che gli imprenditori hanno davanti sfide impegnative” –  ha dichiarato Frederik Geertman, Responsabile Centro Italia di UniCredit – “Per rimanere competitive anche in uno scenario globale che premia la qualità e la distintività dei prodotti, le imprese agricole devono rafforzare la propria capacità di innovare e dove possibile diversificare la propria attività. Spesso, questo riesce meglio se acquisiscono la capacità dicollaborare con altre aziende: fare rete e di lavorare in filiera. Sono sfide che gli imprenditori potranno affrontare con l’aiuto delle associazioni di categoria e naturalmente di una banca che li sostiene. Certo, il “Made in Italy” viene percepito come fattore distintivo e sinonimo di qualità, ma sono necessari investimenti a tutti i livelli (produzione, commercializzazione) per sfruttare appieno questo vantaggio. Con “UniCredit per l’Agricoltura” intendiamo fornire gli strumenti finanziari con i quali gli imprenditori del settore possano cogliere appieno tutte le opportunità che i mercati, nazionali e internazionali, offriranno”.

Lo scenario del settore agroalimentare nella regione

(a cura di UniCredit Territorial and Sectorial Intelligence)

Tra il 2000 ed il 2010 si è verificata una profonda riconfigurazione strutturale del sistema agricolo sardo in linea con quanto avvenuto a livello nazionale: si è ridotto il numero delle aziende agricole (-43%), è cresciuta significativamente l’estensione media  unitaria (SAU +100%), che è la più alta a livello nazionale (19 ha/impresa), pur in un contesto di polverizzazione del tessuto produttivo (il 55% delle aziende ha una dimensione media inferiore ai 5 ha). Il 60% della superficie agricola è, tuttavia, destinata a prati permanenti e pascoli, denotando quindi una forte vocazione verso la zootecnia (in particolare ovi-caprina). Il 43% della produzione agricola regionale (1,6 mld/€ nel 2012) è, infatti, generato dal comparto zootecnico.

Un terzo delle aziende agricole sarde (oltre 20 mila unità) opera nel settore zootecnico con particolare specializzazione nell’allevamento ovi-caprino (43% del patrimonio nazionale).

Ne consegue una particolarmente importanza dell’industria lattiero-casearia ovina:

Due terzi dell’export agroalimentare sardo è costituito da formaggi a pasta dura e semidura. Il 60% della produzione di Pecorino Romano trova come sbocco l’estero.

Composizione Export  Alimentare Sardegna (% 2013)

Sono circa 2.800 le aziende agricole sarde che svolgono attività diverse dall’agricoltura ma ad essa connesse. Gli arrivi dei turisti stranieri sono in crescita (+9% dal 2008 al 2012). Si tratta di un’opportunità da sfruttare meglio per promuovere le produzioni regionali e per attivare una domanda indotta

Il valore dell’export agroalimentare sardo nel 2013 è stato pari a 173 milioni di euro con un incremento del 10,2% rispetto al 2012. L’export regionale vale poco meno dell’1% di quello nazionale: ciò denota un ridotto grado di internazionalizzazione delle aziende agroalimentari sarde, fatta eccezione per le imprese produttrici di Pecorino Romano.

“UniCredit per l’agricoltura”

Ecco i principali strumenti e l linee di intervento messi a punto da UniCredit :

Agribond

‘Agribond’ è la prima tranched cover varata da UniCredit appositamente per le imprese della filiera agricola. Basandosi sulla garanzia fornita da SGFA sulle prime perdite (5%) del portafoglio totale di prestiti e sfruttandone l’effetto moltiplicatore, ‘Agribond’ consentirà, nel biennio 2014- 15, l’attivazione di nuove linee di credito per un totale di 600 milioni di euro.

I nuovi finanziamenti, della durata di 6 anni, saranno destinati al sostegno degli investimenti di medio periodo delle imprese agricole italiane.

Il plafond originario potrà essere ampliato con l’intervento delle singole Regioni che, in una logica di ottimizzazione delle risorse a loro disposizione, potrebbero destinare a SGFA (Società di Gestione Fondi per l’Agroalimentare) fondi aggiuntivi con l’obiettivo di sostenere le aziende agricole insistenti nei propri territori (riduzione dei tassi, riduzione dei costi della garanzia maggiore inclusività di rating).

Altre iniziative commerciali

Il Piano ‘UniCredit per l’Agricoltura’ si articola in ulteriori livelli di intervento. Accanto a prodotti tradizionali, come l’’Anticipo Pluriennale Pac’ (27 miliardi di euro complessivi messi a disposizione tramite i contributi previsti dalla Politica agricola comune recentemente approvata dall’UE, di cui circa 8 miliardi per il biennio 2014/15) e l’’Anticipazione dei contributi dei Piani di Sviluppo Rurale’ (contributi pubblici per circa 2,5 miliardi l’anno, oggi sfruttati solo per il 55% del totale), sarà attiva una nuova offerta dedicata ai Top Buyer del settore e alle rispettive filiere di fornitori.

Infatti con le azioni ‘Supercash rotativo’ per l’anticipo di fatture e contratti verso i buyer e ‘Reverse Factoring’ per lo smobilizzo dei crediti vantati dai fornitori, verranno rese disponibili due nuove leve in grado di immettere risorse finanziarie immediatamente disponibili nel sistema agricoltura.

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