Uno degli elementi di novità delle elezioni regionali 2014 è stata la presenza di ben due gruppi rappresentanti il tema della Zona Franca Integrale. Uno di questo era il Movimento Zona Franca Randaccio, che a San Gavino veniva rappresentato dalla candidatura di Roberto Esu, capace di raggiungere ben 217 voti personali. Così abbiamo parlato con lui di questa esperienza.
Chi è Roberto Esu e perché ha deciso di candidarsi con la lista Zona Franca Maria Rosaria Randaccio?
Sono uno che per vent’anni ha fatto la spola tra la Sardegna e l”Italia lavorando sulle navi da crociera, nei cantieri navali italiani ed esteri. Nel mio pellegrinare mi rendevo sempre più conto di quale situazione si stava determinando sulla nostra terra per la mancanza di lavoro, e per l’assenza quasi completa dello stato. La mia candidatura con la Dottoressa Randaccio è stata una scelta del movimento a cui appartengo e perché in lei c’è una forte convinzione come nel nostro movimento a portare avanti quello che è un diritto del popolo sardo, diritto sancito da una legge costituzionale.
Visti i voti personali ricevuti, ritiene che il dato sia positivo o negativo rispetto le aspettative iniziali?
Innanzitutto devo ringraziare tutto il Movimento Campidano che mi ha sostenuto, il nostro ingresso in politica non è stato un ingresso facile, ma una decisione travagliata, presa in completa democrazia. Ritengo inoltre che il voto espresso dai Sangavinesi sia un voto di partecipazione a chi ha proposto qualcosa di nuovo e non le solite cose. Si, io e non solo, possiamo essere contenti,io personalmente perchè il più votato a San Gavino vuol dire che il nostro lavoro è stato premiato.
Vince Pigliaru. Cosa pensa sia mancato alla coalizione di Cappellacci per vincere?
Ritengo sia difficile oggi governare e ancora più difficile sulla nostra isola per tutti i problemi che ci sono. Non è facile fare una analisi ci sarebbero troppi temi da toccare, forse una scossa l’avrebbe data la zona franca, ma purtroppo non è arrivata nei tempi che ci eravamo preposti, anche perché le resistenze sappiamo da dove arrivano, io faccio i miei più sentiti auguri al Prof. Pigliaru,e il segnale che le mando è che i movimenti zona franca non molleranno, anzi.
È alla sua prima esperienza in politica? Se sì, cosa ha imparato da queste consultazioni?
Come si è svolta la campagna elettorale…Bè un po’ faticosa per chi non è abituato. Ho imparato che la gente ha più bisogno di rapporti con la politica, che bisogna informare e non stare solo davanti ad un pc, ha bisogno del contatto: ecco cosa deve capire la politica.
Le due liste che sostengono la zona Franca raggiungono il 2%. Lo ritiene un buon risultato o lei si aspettava di più? Cosa è mancato per convincere altri potenziali elettori?
Noi nel Medio Campidano abbiamo ottenuto il 16,2% un buon risultato, avremo potuto fare più informazione, ma il tempo è stato tiranno.
6 – Visto il consistente bacino di voti in paese, pensa di presentarsi alle prossime comunali o comunque di presentare un progetto civico a sostegno della lista Zona Franca? Se sì, correrete da soli o assieme ad altri partiti o esponenti della società civile?
Il Movimento Zona Franca non è un partito, è un movimento nato per rivendicare un diritto, noi faremo al nostro interno delle valutazioni e democraticamente decideremo se appoggiare chi è più vicino alla nostra idea, e chi sarà più convincente nel programma che presenteranno affinché questo paese esca dal degrado in cui è.
Intervista di Simone Spada