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Interviste ai candidati: Nando Usai

Le elezioni regionali sarde 2014 sono terminate. I cittadini isolani hanno premiato il candidato del centrosinistra Francesco Pigliaru, professore ordinario e pro-rettore dell’Università di Cagliari. L’unico candidato sangavinese nella lista del Medio Campidano era Fernando Usai, esponente del partito Rifondazione Comunista-Sinistra Sarda capace di raggiungere un buon 6% in queste consultazioni. Abbiamo così fatto due chiacchere in merito a questo mese di grande lavoro elettorale.

Nando Usai

Chi è Nando Usai e perché ha deciso di candidarsi alle regionali?
Sono nato nel 1958 a San Gavino Monreale dove risiedo e, dopo 29 anni di lavoro al Comune di San Gavino con diversi incarichi di responsabilità, sono attualmente dipendente della ASL di Sanluri dove ricopro un incarico di posizione organizzativa. Abbiamo deciso di partecipare alle elezioni adererendo alla coalizione di centro sinistra perché ritenevamo e riteniamo di poter dare il nostro contributo di comunisti per la rinascita della Sardegna. Per me è stato un onore essere stato prescelto per rappresentare la lista che vedeva riuniti i comunisti sardi.

Rifondazione piazza due consiglieri, il dato regionale è in linea con le passate elezioni, ma San Gavino si conferma un buon contenitore dii voti. Cosa ne pensa? Ritiene soddisfacente il suo riisultato?
A San Gavino abbiamo ottenuto un discreto risultato (6% circa), anche se, considerata l’assenza di altri candidati locali nel centrosinistra, si sarebbe potuto ottenere qualcosina di più. E’ interessante peraltro constatare come oltre il 70% dei nostri votanti abbiano espresso la preferenza nei miei confronti, cosa non solita per partiti come il nostro. Vuol dire che abbiamo fatto un buon lavoro, la cosa mi inorgoglisce.

Vince Pigliaru. Dopo cinque anni cosa cambierà? Come ritiene che il professore abbia vinto?
La coalizione ha vinto perchè ha saputo interpretare, almeno in parte, le esigenze del popolo sardo. Purtroppo non siamo riusciti a intercettare i voti di quanti, a causa della mala politica di questi ultimi tempi, hanno preferito non andare a votare. Dovrà per forza cambiare la politica legata al territorio, alla cultura e alla formazione. La crescita della sanità pubblica, abbandonando la politica dei favori alla sanità privata, dovrà contraddistinguere il nuovo governo della Regione. E a questo proposito, da sangavinese non posso non richiamare l’attenzione sulla costruzione del nuovo ospedale.

Cosa ha imparato da questa campagna elettorale? Ha qualche aneddoto da raccontare? Una fotografia di quanto avvenuto in campagna elettorale?


Da questa campagna elettorale ho imparato che ci sono ancora tanti giovani che si impegnano per una società migliore e vogliono portare avanti le proprie idee di cambiamento combattendo gli uni a fianco agli altri generosamente.

Dei dati sangavinesi, quale l’ha sorpreso di più?
Diciamo che il dato sangavinese non mi ha sorpreso per niente. Sapevamo, andando in giro fra la gente, che ci sarebbe stata una grossissima percentuale di astenuti, come si intuiva il grosso risultato che avrebbe avuto la coalizione guidata da Michela Murgia e la lista Zona Franca, che a San Gavino raccolgono grossi consensi.

Visti i voti raggiiunti, deciiderà di candidarsi alle comunali? Cosa crede possa servire al paese in questo momento? Quali le ricette da mettere n campo?
C’è una discussione in atto che nei prossimi giorni dovrà essere intensificata in quanto i tempi cominciano ormai a essere ristretti. Noi stiamo lavorando affinchè si possa arrivare, anche a San Gavino, a una lista di centro-sinistra unita, ma non a tutti i costi, almeno per quanto mi riguarda. Dovremo lavorare a un programma di rilancio del nostro paese, cominciando dalle cose già presenti nel nostro programma amministrativo del 2009, considerato quanto poco sia stato fatto in questi ultimi 5 anni. Cominiciamo da una necessaria buona ordinaria amministrazione e vedremo che tutto il resto verrà di conseguenza.

Intervista di Simone Spada

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