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La setta delle mamme

Possiamo affermare senza alcun dubbio che viviamo nell’epoca dell’informazione condivisa. Per anni abbiamo vissuto cercando nelle costosissime enciclopedie cartacee informazioni su avvenimenti storici o sulle scoperte scientifiche. Quei tempi, adesso, ci sembrano remoti. L’informazione oggi viaggia gratuitamente in rete: l’esempio di Wikipedia, enciclopedia digitale scritta e arricchita dagli utenti, ne è l’esempio più fulgido.

Come ogni medaglia, anche questo passo evolutivo ha le sue due facce. Ogni giorno, infatti, diventa sempre più difficile distinguere le informazioni attendibili da quelle false, costruite ad arte con il solo scopo di attirare click e “mi piace”. E così assistiamo quotidianamente alla diffusione di notizie sconclusionate: si spazia dalla politica all’economia, dalla giurisprudenza alla cronaca, dalla scienza ai fenomeni sociali.

Così il web pullula di notizia false e non verificate, a volte pubblicate da siti satirici e poi riprese da testate “giornalistiche”. Basti pensare al caso del ministro dell’integrazione Cécile Kyenge, alla quale vengono attribuite dichiarazioni fasulle di ogni tipo, per capire quanto siamo caduti in basso.

Forse si stava meglio quando l’informazione subiva una sorta di “filtro di qualità”, che oggi è sempre più difficile da trovare? Una menzione speciale va, ancora una volta, alla categoria dei “complottisti”. A sentire loro, il popolo (o meglio, la gente) sembrerebbe sempre al centro di macchinazioni internazionali con lo scopo di danneggiarci, spiarci o ucciderci.

La setta delle mamme

A queste persone suggeriamo di stare attenti: l’unico pericolo che corrono è di sembrare comici, come il personaggio televisivo parodiato nella foto qui sopra. Ma ne siamo certi, in questo caso non c’è alcun complotto: la setta delle mamme cospira contro noi figli, ma lo fa alla luce del sole, da sempre!

Fonte: Simone Usai, Comprendo

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