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La bufala dei ROM che chiedono i danni per l’alluvione

Come abbiamo scritto qualche giorno fa nel nostro articolo “Informazione post-alluvione, quanta vergogna!”, il nubifragio ha fatto emergere dal fango anche la parte peggiore di tante persone. Giornali che si vantano a più riprese delle loro vendite record, sciacallaggi di ogni tipo e perfino il razzismo dei nostri compaesani.

La bufala dei ROM che chiedono i danni per l’alluvione

E proprio a tal proposito riportiamo un articolo (falso, come dimostrano i fatti) di un noto sito di “informazione” (il virgolettato è d’obbligo), che utilizza le proprie pagine per seminare ideologie xenofobe. Non riportiamo il link perché non vogliamo pubblicizzare oltre simili orrori: dispiace vedere come tanti sangavinesi credano a qualsiasi bufala venga loro propinata sul web, e non approfondiscano prima di lanciarsi in crociate dal retrogusto razzista.

Ecco l’articolo della vergogna.

Mentre la Sardegna conta i morti, i feriti e i danni, gli zingari – in tutto 40 – che si trovavano in un campo nomadi abusivo a San Gavino e che attualmente sono ospitati in un convento, chiedono soldi alla Regione perché rimborsi loro i danni dell’alluvione.

Avete letto bene: rimborsi per un accampamento abusivo. Le abbiamo proprio sentite tutte.

Sicuri che qualcosa non quadrasse, siamo andati a informarci e abbiamo scoperto che – come praticamente tutte le notizie di quel sito – si tratta dell’ennesima notizia strumentalizzata in modo da scatenare le polemiche (e i click). A noi, sinceramente, dei click importa poco, teniamo solo a fare una corretta informazione.

Lasciamo che a raccontarvi la verità siano le sagge parole di Don Massimo Cabua, che ci hanno particolarmente colpito in questi giorni difficili. Non aggiungiamo altro, perché davvero c’è poco da aggiungere.

Almeno Cleopatra non è stata razzista: per trascinare via con sé case, auto e intere vite, non ha guardato né le carte d’identità, né i paesi d’origine. E’ stata così democratica da spazzare via tutto, sia le case dei sardi doc (davvero ne esistono ancora dopo migliaia di anni di colonizzazioni?) sia le roulotte che le tende dei dei nostri fratelli rom.
E’ vero: sono ospiti in convento! Sapete che vi dico? I bambini infreddoliti e piangenti, gli adolescenti intimoriti, le mamme preoccupate e i papà che si danno da fare per trovare loro un provvisorio riparo si trovano a condividere la stessa identica sorte (e in modo perfettamente identico) dei nostri fratelli sardi che hanno una casa da liberare da tonnellate di fango e detriti. L’unica differenza è che i fratelli rom avevano roulotte e tende…che sono state portate via!

Noi invece che facciamo? Anche nella tragedia dividiamo gli esseri umani in disperati di serie A e disperati di serie B!
Mi spiace ma su questo aspetto mi sento un po’ meno orgoglioso di noi.

Eppure sono sicuro che siamo meglio di così! Bisogna solo imparare a guardare direttamente negli occhi gli esseri umani prima che aprano bocca e si senta il loro accento.

E, per dovere di cronaca: stamattina i fratelli rom avrebbero dovuto lasciare il convento, come da accordi, alle h8,30.
Alle h7,45 ci hanno avvisati che stavano andando via: quando siamo andati a fare sopralluogo della struttura abbiamo trovato la sala perfettamente riordinata, con i letti della protezione civile rimessi nelle loro custodie e impilati uno sull’altro, le lenzuola e le coperte piegate e sistemate e il salone spazzato e lavato…nessuno glielo aveva chiesto ma soprattutto nessuno ci avrebbe scommesso un soldo bucato. Del resto loro sono quelli che approfittano, rubano e…puzzano!

Riflettiamoci un po’ su fratelli sardi.

PS: Tra le altre cose: ciò che è affermato in questo “articolo” non è vero! Nessun rimborso è stato chiesto ma solo un luogo dove allestire un campo più sicuro che salvaguardi le vite.

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