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Un autunno che sa di primavera

Erano anni che a San Gavino non si viveva un autunno così. No, non ci riferiamo solamente alle temperature estive che ci hanno accompagnato fino a ottobre, ma al fermento di eventi pubblici e attività culturali che sono letteralmente “sbocciate” come margherite in primavera. La nostra agenda degli appuntamenti non è mai stata così piena.

Un autunno che sa di primavera

Abbiamo visto nascere nuovi gruppi di persone volenterose e abbiamo osservato quelli che già operavano nel nostro territorio industriarsi per offrire opportunità di svago ai tanti sangavinesi che troppo spesso sono “annoiati” da un paese dormiente. A svegliare la cittadinanza sono arrivati eventi di ogni tipo: dai concerti musicali alle mostre d’arte, dalle rappresentazioni teatrali agli sport (quelli classici e quelli meno consueti), dalle presentazioni di romanzi alle inaugurazioni.

Insomma, ce n’è davvero per tutti i palati, perfino per quelli più esigenti. Ed è per questo che ci sentiamo di dire che questo autunno sa un po’ di primavera: abbiamo parlato spesso di una tanto agognata “rinascita” sangavinese e crediamo fermamente che la rinascita sociale e culturale sia il cardine da oliare per far ripartire anche gli altri settori. C’è fermento nell’aria, e ci piace pensare che non sia solo il classico “fuoco di paglia” che precede ogni tornata elettorale. Vogliamo credere che le facce entusiaste dei tanti giovani (e meno giovani, non dimentichiamolo) che si stanno rimboccando le maniche in questi mesi, siano la nostra assicurazione che le fondamenta di questa “nuova San Gavino” siano forti e profonde, e non destinate a sgretolarsi al primo soffio di vento.

Noi stiamo qui ad osservare e, quando opportuno, cercheremo di fare la nostra parte dando voce a questi sangavinesi di buona volontà. Nei numeri passati, come in questo numero di Comprendo, abbiamo raccontato le vicende di persone che ci rendono orgogliosi di dire “è sangavinese come me”! E allora ci auguriamo di potervene raccontare altre, nei prossimi mesi.

Fonte: Simone Usai, Comprendo

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