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Le iscrizioni medievali di San Gavino

I luoghi di interesse culturale a San Gavino Monreale non sono importanti perché rappresentano la storia della comunità o perché sono edifici belli da vedere, ma perché al suo interno conservano pure le tracce del passaggio e della vita delle persone che anticamente vivevano in questo territorio. In particolare, sono due gli edifici che maggiormente rappresentano questo aspetto: la chiesa di San Gavino Martire ed il Convento di Santa Lucia, al cui interno si trovano delle iscrizioni del periodo che va sotto il nome di Medioevo (476-1492).

Convento di Santa Lucia

All’interno del Convento – che è uno degli edifici più antichi presenti nel nostro territorio – si trovano diverse lapidi: due di esse testimoniano come l’edificio fosse stato di appartenenza di monaci greci – o Basiliani. Nella prima sono menzionanti gli “uomini di Basilio”, nella seconda è riportato un nome “Aetione”, che farebbe pensare ad una persona di origine greco-orientale. Altre due lapidi si trovano murate nella sacrestia, e riportano i seguenti testi (ormai però quasi del tutto consumati): “In no(m)ine d(e)i ame(n) – questu b(e)oro – Merli da XX”.

La seconda lapide invece riporta la seguente formula: “An(n)o d(omi)ni MCCII inditio(ne) V d(e) mense oc(tobris) req(ui)evit I Milda d(e) P(or)cara”. Se la prima iscrizione risulta difficile da tradurre, così non è per la seconda, la quale spiega come nel 1202 sia stato sepolto un certo Imilda da Porcara. Gli studi hanno condotto i ricercatori a pensare che sia il Merli della prima lapide, che Imilda siano state persone di origine tosco-pisana, che probabilmente si trovavano stabilmente nella villa di San Gavino per i più svariati motivi.

Iscrizione

All’interno della chiesa di San Gavino Martire si trova invece la famosa iscrizione (in lingua sarda) recante la data di consacrazione della cappella; il testo, allo stato attuale, è il seguente: “Anno domini millesimo CCC LXXXVIII lunis a die XXV de sancto Sadurru fudi in custa ecclesia fradi Franciscu Vasalenu eviscovu de Terralba cu lu derivadu romua m sua cio est canoligu Johanni de Lacun calongiu de Guspini verdi Julianu d.Oruu virdi Mateu lora virdi Salbadori Colu virdi Nigola de Lacun in sa santa die bene edifichendi cuscus tres altari scio est s.altari de mesu est dificadu at hunore de deus et de sancta Maria et de sanctu Gavini et Prontu ed Januariu et sanctu Miali in s.altari in s.altari de destra sanctu Augustinu”.

Benché ormai rovinato dal tempo e da diversi maldestri restauri, l’iscrizione riporta la data (lunedì 25 novembre 1387) in cui il vescovo di Ales Francesco Pasarino venne per benedire la cappella, ormai ultimata dopo che i lavori iniziarono – probabilmente – nel 1347. All’esterno della chiesa, e più precisamente nella bifora del campanile a vela, si trova una campana in bronzo con una scritta datata 1434 apposta probabilmente dai catalano-aragonesi: “Christus rex veniti in pace Deus homo factus est M CCCC XXXIIII Barcolo Deca obraridu Goliano Argantaro”.

Come ultimo esempio, citiamo l’iscrizione presente in una campana posta nella chiesa di Santa Chiara, datata 1489, recante la scritta: “Ianua M CCCC LXXXXIX Leonardus De Parma fecit”.

Si ringrazia come sempre chi, all’interno del nostro territorio comunale, si adopera per conservare al meglio questo nostro patrimonio, siano essi gli amministratori pubblici che le autorità religiose; inoltre, si ringrazia anche chi nel corso degli anni ha scritto e pubblicato le informazioni riguardanti questi argomenti, importanti per capire e conoscere la nostra storia.

Per chi volesse approfondire, si consiglia:
– AA.VV, Appunti storici su San Gavino Monreale, Curatoria Bonorzuli, 1982.
– CASTI, Sa Bidda de Santu ‘Engiu. In sa curadorìa de Bonorcili pustis in sa baronia de Murriali, Celt editrice, 1989.
– SPIGA, Guida al “pantheon” degli arborea a San Gavino Monreale, Carlo Delfino editore, 1992.

Fonte: Alberto Serra, ex volontario servizio civile nazionale a San Gavino

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