In un sonnacchioso pomeriggio di fine estate settembrina, mi desto per un evento particolare: piove! E piove davvero tanto! Affascinato dall’insolito fatto, decido di osservare il mutato paesaggio e…cosa vedono i miei trasognanti occhi? Piante rigogliose, laghi artificiali, animali atletici, scooter acquatici.
Tutto questo a San Gavino? Possibile? Sì Possibile! Come ogni anno che si rispetti, da secoli e secoli, il “ridente” paesello si è trasformato, con il primo rovescio semi-temporalesco, in un altrettanto “ridente” Pozza d’acqua.
Nel concreto, all’angolo fra via Mameli e vico Mameli un arbusto si slancia, o almeno ci prova, fra le grate del tombino fognario (mi sembra un nespolo), mentre all’incrocio fra via Santa Chiara e via Mameli la fontanella fognaria (quante fontane abbiamo?) esplode dei simpatici animaletti che, squittendo, si arrampicano nei muri per non affogare nella loro stessa dimora!
Auto, evidentemente anfibie, decollano sul lago creando spruzzi di liquami marroncini, credo sanissimi, che fanno invidia al più bell’arcobaleno mai visto!
“Fogno o son desto?”
Fonte: Simone Utzeri, Comprendo