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Cinque nomi per una poltrona

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Mogoro, 22 Settembre 2013, fiera del tappeto

Per una sera la politica sarda, almeno quella del centro sinistra, era tutta a Mogoro. Consiglieri regionali, ex assessori della R.A.S, parlamentari europei, sindaci, semplici sostenitori.

Tra le sedie dell’auditorium circa 200 persone attente ad ogni domanda e ad ogni risposta,  uno spaccato di quello che oggi è il panorama del centrosinistra italiano. Studenti, pensionati, professionisti affermati. Un popolo eterogeneo sia come estrazione sociale sia come modi di pensare. Di fronte a loro i cinque candidati alle primarie del centrosinistra.

Simone Atzeni, Francesca Barracciu, Roberto Deriu, Gianfranco Ganau, Andrea Murgia. Un socialista, Atzeni “Ci tengo a precisare che il mio partito non è una sottomarca del PD”, un indipendente, Murgia “Mi sono rifiutato di prendere la tessera dopo quello che è successo a Prodi” e tre esponenti di spicco del Partito Democratico sardo, Barracciu, Ganau, Deriu. Sul palco assieme ai candidati la giovanissima e agguerrita coordinatrice del progetto editoriale Cagliari Globalist Claudia Sarritzu. Sulla schermo inflessibili i secondi del timer. Un incontro/ confronto all’americana dove a vincere magari non è, e non sarà,  il più preparato ma il più bravo a sintetizzare i concetti.

Cinque nomi per una poltrona
Cinque nomi per una poltrona

In forte difficoltà i “politici ” di razza del PD, più avvezzi a questo tipo di comunicazione i due giovani outsider. Le domande, dall’industria all’istruzione, passando dalle trivelle, hanno cercato di  dare un quadro ai possibili elettori. Sui grandi temi i punti di contatto tra i cinque sono sembrati tanti, sono state più che altro  le domande particolari a segnare alcune differenze. Dal “ni” sulle trivellazioni di Atzeni “Sulle trivelle non mi sento di dire ne si ne no, bisogna valutare tutti gli aspetti” al sì dell’ex presidente Deriu “Dico sì perché penso non sarebbe saggio escludere a priori questa possibilità di sviluppo e ricerca” al no di Barracciu, Deriu, Murgia. Ottimi, Atzeni sui temi economici, e Murgia per la passione e i temi di rottura con quella che lo stesso funzionario dell’Unione Europea a definito “vecchia politica”, un appeal che farà presa sicuramente tra i più giovani. D’altra parte un esperto Ganau ha tenuto botta a  tutte le domande risultando alla fine convincente cosi come Barracciu e Deriu, mai colti in fallo dalle domande della moderatrice e dei tre giornalisti presenti in sala, Giovanni Runchina, Nicola Montisci, Francesco Birocchi.

Cinque nomi per una poltrona
Cinque nomi per una poltrona

Il confronto si è tenuto per tutta la serata su un livello di grande cordialità, solamente una stoccata di Murgia “Questo è il primo confronto tra tutti, perche loro, i tre del PD, il loro confronto ristretto se lo sono gia fatto, senza invitare né me, né Simone” ha suscitato un certo malumore. Unico momento in cui la distanza tra i candidati è sembrata realmente incolmabile. Una questione, anche se sminuita nel corso dello stesso confronto dai cinque, che solleverà forse il problema alleanza future tra gli stessi e che potrebbe danneggiare non poco la coalizione del centrosinistra.

Redazione Area Vasta

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