La manifestazione “Monumenti Aperti”, quest’anno svoltasi in concomitanza con la festa di San Gavino Martire, ha avuto un grande successo di pubblico. Grazie all’impegno del Comune, delle associazioni culturali, degli studenti e di tanti volontari, migliaia di visitatori hanno potuto scoprire le tante meraviglie (spesso sconosciute) che il nostro paese custodisce. In questo modo è stato possibile conoscere e visitare una serie di musei e monumenti di indubbio valore: Casa Corda, la Chiesa di San Gavino Martire, il Convento di Santa Lucia, la Casa Museo Dona Maxima, il Museo Due Fonderie, la Chiesa di Santa Croce, la Collezione Nuccio Delunas, l’Archivio storico e la Chiesa di Santa Chiara. Forse il successo di “Monumenti Aperti” è proprio questo: dà l’opportunità di scoprire e visitare luoghi che durante il resto dell’anno sono chiusi al pubblico.
Ma la sete di conoscenza non può – e non deve – limitarsi a pochi giorni all’anno. E la stessa amministrazione comunale, osservando il numero dei visitatori, dovrebbe iniziare a studiare dei sistemi per “potenziare” l’offerta turistica e culturale da offrire non solo ai sangavinesi, ma soprattutto a chi viene da fuori, per fare di San Gavino un polo artistico e culturale. Diciamoci la verità, a San Gavino non abbiamo bellezze naturali che ci possano far competere con i nostri vicini: non abbiamo il mare, non abbiamo la montagna, non abbiamo boschi.
Possiamo e dobbiamo puntare tutto sulla cultura e sull’arte, se vogliamo rilanciare il turismo nel paese. E un primo semplice passo per potenziare la già ottima offerta sangavinese, potrebbe essere prendere spunto dai vicini: a Lunamatrona, per esempio, nei pressi dei monumenti storici sono stati installati dei cartelli informativi.
Su ognuno di essi c’è un QR Code, uno speciale codice a barre che può essere letto tramite un qualsiasi smartphone. Semplicemente inquadrando il cartello con la fotocamera, si viene indirizzati su un sito web che contiene foto e descrizione del monumento in questione. In questo modo si crea una sorta di “guida turistica” permanente e fruibile ogni giorno, con costi contenuti.
Gli sviluppi sono potenzialmente infiniti: si potrebbe migliorare l’idea della Marmilla inserendo non solo foto e descrizione, ma anche un audio da ascoltare mentre si passeggia (o per rendere “visitabile” il monumento anche dai non vedenti). Questa è solo un’idea, sarebbe bello potersi sedere a un tavolo con l’amministrazione per progettarne la realizzazione.
Fonte: Simone Usai, Comprendo