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Cambiare grazie alle scelte dei singoli

Magari fosse così chiara la via verso il cambiamento!
Magari fosse così chiara la via verso il cambiamento!

A cosa servano le elezioni lo sappiamo tutti. A San Gavino manca un anno alle consultazioni e già impazza il toto-sindaco. Abbiamo così fretta di cambiare? Abbiamo così fretta di considerare conclusa l’esperienza quadriennale dell’attuale amministrazione? Diciamo che a cosa serviranno le prossime elezioni lo sappiamo po’ meno. Da sempre sostenitore delle liste civiche nelle elezioni comunali, mi domandavo quanto fosse importante l’elezione di un sindaco se poi il sindaco ha più responsabilità che poteri.

Si dice che i poteri siano dei responsabili di servizio, degli uffici tecnici e dei dipendenti vari ed eventuali. Perché non votiamo quelle cariche allora? Perché non possiamo scegliere chi realmente ci rappresenta nelle scelte? Sembra quasi un alibi della politica degli ultimi tempi, uno scarica barile tutto italiano, ma perfettamente legale. Perché non pensiamo che il paese possa cambiare senza passare dai palazzi, ma passando dalle scelte dei singoli? Perché non iniziamo a riprendere per mano un paese decadente? Tutti insieme, però.

Le ultime parole, rilasciate al sito “San Gavino Monreale . Net” da Gianni Cruccu, sindaco uscente, sono musica per le mie orecchie: “non sono disponibile a una qualsiasi ricandidatura” (per me cinque anni devono e possono bastare) “spazio a chi ancora non ne ha avuto” (chi più dei giovani può essere interessato al proprio futuro?) “è ora che quelli come me o chi da trent’anni e più è ancora in consiglio comunale si faccia da parte” (se per me ne bastano cinque, figuriamoci trenta!).

Ma ciò che dovrà cambiare è il rapporto tra cittadini, tra cittadini e amministrazione pubblica e tra cittadini e privilegi. Perché se in un paese si pensa soprattutto a come mantenere i propri privilegi, in quel paese non ci saranno più ricchi, bensì più poveri.

Fonte: Luca Fois, Comprendo

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