Mentre le grandi catene di distribuzione hanno completamente ignorato “NO” io me lo sono andato a vedere a Cagliari, in un cinema carino, ma davvero piccolo. “NO” è un film che narra la caduta del regime di Pinochet. L’episodio centrale è il referendum del 1988 nel quale i cileni erano stati chiamati a scegliere tra il SI per la conferma di Pinochet e il NO per il suo allontanamento. Il film analizza aspetti molto simili a quelli dell’Italia attuale (con i giusti paragoni), in cui ad esempio le televisioni sono in mano a una sola persona.
Perché ne parliamo noi di Comprendo? Perché possiamo tranquillamente dire che il Cile e i cileni siano stati salvati da un pubblicitario. Sì, un pubblicitario, chiamato dal fronte del NO per poter vincere un referendum perso in partenza. Diciassette partiti che stavano all’opposizione di Pinochet (vi ricorda qualche altra nazione?) decisero di mettere tutto nelle mani di un pubblicitario, che ne rivoluzionò la campagna elettorale. La campagna del NO prima del suo arrivo era basata su dati tragici e sulla povertà causata dal regime. Gli spot furono invece riempiti di colori, di allegria, di giovani felici e di persone solari, il motto divenne “Cile, l’allegria sta arrivando” e nonostante il totale scetticismo dei partiti d’opposizione, fu una mossa vincente: il referendum fu vinto e il Cile abbandonò la dittatura di Pinochet.
Non ne abbiamo parlato per prendere in giro le opposizioni italiane degli ultimi vent’anni, ma per spiegare che spesso è bene che ognuno si occupi del proprio lavoro, soprattutto nel campo pubblicitario. Ci teniamo a sottolinearlo proprio noi che di pubblicità ci viviamo. Per il resto, non posso che invitarvi a vedere il film, anche se fino allo scorso weekend era presente in una sola sala (da una cinquantina di posti) in tutta l’isola. Che la stessa persona che controlla le televisioni controlli anche la distribuzione dei film nei cinema e lo stiano boicottando? Mica siamo il Cile di Pinochet!
Fonte: Luca Fois, Comprendo