L’iniziativa referendaria Free Weed nasce per dare voce a tutti coloro che sostengono la legalizzazione della marijuana e la depenalizzazione per il suo uso. Costola dell’associazione O.N.C.L. di Stefano Armanasco, il progetto Free Weed nasce in rete e lì si sviluppa, raccogliendo giorno dopo giorno sempre maggiori consensi per il referendum antiproibizionista.
D’altronde non ci si può stupire: i consumatori occasionali di cannabis sono ormai milioni in Italia, ed è in rapida crescita il numero delle persone che utilizzano la marijuana a scopo terapeutico.
Testimonianza di tutto questo è anche la nascita (e il successo, con migliaia di contatti ricevuti) di portali online come questo , specializzati nella vendita di ricercati semi femminizzati (e altre varietà modificate) per ottenere il miglior rendimento dalla coltivazione delle piante.
Da una recentissima statistica nazionale sul consumo di cannabis emerge come la Sardegna si piazzi a sorpresa in prima posizione con il 24% di presenze di utilizzatori. Dalla stessa statistica, purtroppo, la nostra regione è risultata essere anche quella nella quale si riscontrano le percentuali più alte per il consumo di tutti i tipi di droghe.
Nonostante questo, non si è ancora fatto nulla per arginare la situazione, facendo sì che i consumatori occasionali di marijuana e gli spacciatori della stessa o di droghe pesanti fossero sin qui puniti con gli stessi mezzi: carcere e multa. Potrebbe inoltre non essere azzardato legare il proibizionismo verso le droghe leggere a un fenomeno davvero serio e inquietante del quale la Sardegna è la sfortunata protagonista: lo sballo tramite alcool unito a pasticche o a psicofarmaci, che causano effetti letali per l’organismo di chi le assume.
Premettendo che ognuno è libero di credere quello che preferisce sul consumo di ogni tipo di droga, anche di demonizzarlo, è innegabile che la proposta di Free Weed (visita il sito ) potrebbe apportare un enorme cambiamento in tutta la Sardegna, compresa la nostra zona, spesso al centro delle cronache per fatti eclatanti legati alla droga.
Il progetto “Free Weed” consiste nella raccolta di almeno 500 mila firme, necessarie per una proposta di referendum che abroghi almeno parzialmente alcuni punti dell’attuale legge in materia di droghe leggere.
Se la proposta di referendum passasse, questo avrebbe una positiva influenza sulla nostra regione: si inizierebbero, ad esempio, ad adottare serie misure nei confronti di questa smisurata crescita dell’utilizzo di sostanze stupefacenti pesanti, operando, quindi, un distinguo tra i differenti usi e soprattutto tra danni causati dalle specifiche sostanze.
Per ora, invece, anche se l’acquisto di semi è consentito, la coltivazione e l’uso sono proibiti per legge. Nonostante ciò, come già detto, sono numerose le richieste presso i rivenditori autorizzati, come ad esempio quelle di acquisto di semi di cannabis autofiorenti.
L’enorme richiesta dei consumatori rappresenta un segnale piuttosto forte alle istituzioni, che non può essere ignorato ancora a lungo.