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domenica, 22 Dicembre 2024

Zona Franca: un sogno o una realtà?

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Zona Franca, che confusione! C’è chi parla di un sogno, chi di beffa o di solite dispute elettorali. Innanzitutto, cos’è una Zona Franca? È un territorio che, essendo in uno stato di disuguaglianza economica, sociale e demografica rispetto agli altri territori della stessa nazione, ha il diritto di ottenere determinate agevolazioni fiscali (su IVA, dazi doganali e accise), che gli permettano, quindi, di avere un tenore di vita non inferiore a quello degli altri territori. E ora veniamo alla nostra isola! Come ci ricordano l’Avvocato Scifo e la Dott.ssa Randaccio, i protagonisti del movimento pro Zona Franca in Sardegna, la nostra regione era stata dichiarata territorio extradoganale già nel 1948, poiché usciva dalla guerra in condizioni disastrose.

Zona Franca
Zona Franca

Alla luce di ciò, i vari movimenti stanno lottando per ottenere l’attivazione di queste zone. Ci si chiede, però, perché la Sardegna, un’isola spopolata, colpita gravemente dal collasso economico e “punita” dai sovraccosti del trasporto aereo e marittimo, non è ancora riuscita a raggiungere quest’importante traguardo. E qui c’entra la politica, come sempre! Le proposte inattuate e i movimenti forse troppo silenziosi, lanciati negli anni passati, non hanno movimentato né la Regione né i Comuni, i quali, sia per inerzia sia per mancate (o nascoste!) conoscenze in materia, stanno sfruttando solo ora le competenze che hanno per legge. Si parla, infatti, di falsa democrazia e soprattutto di mancata tutela, da parte delle varie classi politiche succedutesi negli anni, di questi diritti fondamentali che la Costituzione conferisce al popolo sardo.

Questo perché l’attivazione della Zona Franca comporterebbe importanti modifiche al regime fiscale della Regione, e scombussolerebbe anche gli equilibri politici già insediati. Gli oppositori sostengono, inoltre, che attivare la Zona Franca in tutta l’isola non solo non è possibile, ma che servirebbe solo a peggiorare la situazione, in quanto i servizi di cui gode il cittadino (scuola, trasporto pubblico locale, sanità, ecc.) si ottengono solo pagando le tasse e i tributi. I sostenitori, invece, sottolineano come tutte le norme riconoscano questo diritto a tutta l’isola, e che la Sardegna parte avvantaggiata per il fatto di avere già dei confini doganali, ossia quelli naturali del mare. Ribadiscono, poi, che la Regione non viene ripagata dallo Stato come le spetta per legge, attraverso i servizi, e definiscono l’atteggiamento vago e contraddittorio dei politici “una strategia per allungare i tempi di attuazione”, dato che quello che mancava era una semplice e veloce dichiarazione di Zona Franca.

Invitano noi cittadini a mobilitarci per un diritto che, altrimenti, dopo il mese di giugno ci verrà tolto, e insistono sugli ulteriori vantaggi di cui potremmo beneficiare, oltre la semplice riduzione del prezzo dello zucchero, della birra, del tabacco, della benzina, dell’energia elettrica, ecc. Ce lo racconta chiaramente l’Avvocato Scifo in una breve intervista che ci ha concesso.

Avvocato, può spiegare ai nostri lettori quali sono i vantaggi e perché vale la pena di lottare?
La Zona Franca è uno strumento di politica economica importante che ha come finalità: attirare investimenti, attivare un programma di sviluppo economico, abbassare le tasse, abbassare il tasso di disoccupazione nell’area interessata. È uno strumento già correntemente utilizzato in tutta l’Europa e nel mondo perciò non ha bisogno di sperimentazione. Gli Stati che hanno attuato la Zona Franca hanno avuto solo benefici e non perdite.
Sì, in effetti, come ci comunicano le statistiche si ha un aumento del PIL e del benessere collettivo. E allora perché le varie parti politiche non riescono a raggiungere un accordo? Si parla di contrapposizioni e divisioni. Perché c’è chi si oppone?
Tutte le forze politiche sono contrarie perché sconvolge gli assetti di potere consolidati e costringe la classe politica a confrontarsi con un vero progetto di sviluppo e sottrae la popolazione al clientelismo assistenziale vigente.
E questo potrà comportarsi da vero freno alla battaglia? O siamo vicini alla “realizzazione di un sogno”?
Sarà una dura guerra e dai partiti politici purtroppo non possiamo aspettarci nulla di buono. Ma è una battaglia che vale la pena di combattere.

Fonte: Amelia Pili, Comprendo

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