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Ne è passata di acqua, sotto questi ponti!

Ingresso da Guspini
Ingresso da Guspini

Non tutti, forse, hanno notato che sul retro di ogni banconota dell’Euro vi è raffigurato un ponte, simbolo di unione tra i vari stati europei. Questi ponti nella realtà non esistono, sono dei ponti magnifici ma immaginari, disegnati da un artista austriaco. A Spijkenisse, ridente cittadina olandese, si è pensato di costruirli per davvero, sia come simbolo “europeista” ma soprattutto per avere una maggiore attrazione turistica.

Non sarebbe male se almeno due di questi ponti, magari quelli presenti nelle banconote da cinque e dieci euro, venissero costruiti a San Gavino. Infatti è da tanti anni ormai che assistiamo al continuo degrado e invecchiamento dei ponti presenti nelle strade che portano a Villacidro e a Guspini. Il tempo sembra essersi fermato a trent’anni fa, come testimoniano le nostre foto! Lo ammettiamo, abbiamo giocato un po’ con Photoshop, non abbiamo trovato le foto dell’epoca ma siamo ragionevolmente sicuri che la situazione era simile a quella rappresentata!

Tralasciando il pericolo per gli automobilisti, che c’è ed è importante, crediamo che l’estetica di questi due ponti lasci alquanto a desiderare. Il ponte che precede l’entrata nella zona artigianale del paese, la stessa strada che porta poi al famosissimo e pericolosissimo incrocio per Villacidro, sembra, oltre che vecchio, anche parecchio stretto. È ben risaputo infatti, che in una strada del genere, circolano diversi mezzi pesanti. Agevolarne in viaggio sarebbe cosa saggia. Ma se per il cosiddetto “incrocio della morte” è un continuo balzello tra Provincia, Anas e Comune, qui per fortuna c’è un unico referente che è il Comune. Anche il ponte che troviamo nella cosiddetta strada per Guspini è decisamente brutto, arrugginito e storto, la strada presenta degli avvallamenti pericolosi che ormai però i cittadini hanno imparato ad affrontare a bassa velocità.

Ingresso da Villacidro

Naturalmente siamo consci del fatto che la costruzione di nuovi ponti, migliori rispetto agli attuali, e di nuova architettura, non sia cosa semplice, né dal punto di vista operativo tantomeno dal punto di vista economico. Il periodo di vacche magre ha rallentato notevolmente la costruzione di grandi opere, pertanto non sarebbe male anche una semplice “aggiustatina”, ottima per la sicurezza ma piacevole anche alla vista. Si sa, anche l’occhio vuole la sua parte. L’auspicio è che nessuno, politica e cittadini, dimentichino queste due zone del paese, anche se vedendole uguali da ormai trent’anni, i sangavinesi, un po’, ci saranno pure affezionati.

Fonte: Luca Fois, Comprendo

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