Non si può fermare il progresso. Voglio partire da questa affermazione semplice, quanto scontata, per parlare di un tema che a noi di San Gavino Monreale . Net è sempre stato molto a cuore: il commercio nei paesi, i piccoli e medi centri abitati. Il progresso (se così vogliamo chiamarlo) sta portando anche in provincia i grandi centri commerciali, che offrono qualche vantaggio agli acquirenti, ma nascondono tante insidie di cui pochi parlano.
Se da un lato un centro commerciale offre ampie esposizioni, vaste aree di parcheggio e orari di apertura continuati, dall’altra parte hanno un effetto devastante sull’economia di un territorio. Perché? Semplice, perché il denaro guadagnato dal grosso centro finisce tutto nel continente, o, ancora peggio, all’estero. Un po’ come una grossa zanzara che succhia il sangue della sua preda e fugge via con la pancia piena, così gli amministratori della grande distribuzione succhiano via i soldi dei cittadini e li mettono nelle banche lontane da casa nostra, per investirli lontano da noi. Ci attirano con lo specchietto per allodole dei prezzi più convenienti, con offerte sottocosto che non hanno altro scopo se non quello di farvi entrare nei loro ampi locali e poi spennarvi con altri prodotti a prezzo normale o maggiorato, che comprate “dal momento che siete lì”.
Il risultato di questo falso risparmio è un impoverimento (perché no, non risparmiate davvero, se non sulle singole offerte) non solo del singolo acquirente, ma di tutta la cittadinanza. Voi direte “ma in questi grandi centri lavorano tanti ragazzi del posto“. Sì, vero, ma lavorano per uno stipendio che spesso è al minimo sindacale! E soprattutto, per ogni centro che apre, chiudono decine di negozi che davano lavoro a molte più persone (senza contare l’indotto che viene a cadere: fornitori, pubblicità, volantinaggio, etc). In pochi anni abbiamo assistito al proliferare di grandi catene di negozi, per lo più di elettronica e di alimentari, che hanno creato un deserto nei centri dei paesi della Sardegna.
E quando questi signori hanno finito di spremere tutto il possibile da noi, capendo che oltre un certo limite non si può andare, chiudono. Mandano a casa i ragazzi senza troppi complimenti e lasciano alla propria sorte un paese impoverito.
E allora vi suggeriamo di fare la spesa nel vostro paese: se comprate dal panettiere sotto casa, e lui usa quei soldi per comprare la verdura dal fruttivendolo del rione, che a sua volta compra una stufa dal rivenditore locale… i soldi circolano nella vostra cittadina e la crisi si allontana, è la naturale conseguenza! Al contrario, regalare i nostri risparmi ai forestieri, in nome di un falso risparmio immediato, equivale ad un lento, ma inesorabile, suicidio economico di massa. Buona spesa a tutti… ma dal commerciante del vostro paese!
Simone Usai