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Keller, cassa integrazione in attesa della ripresa

Keller
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Con la riapertura della fabbrica ormai a vista dopo l’acquisizione del ramo aziendale da parte dell’austriaca Tonard, alla Keller Elettromeccanica rimane in piedi il problema (ma non solo quello) della cassa integrazione per i 320 dipendenti, scaduta in deroga il 31 maggio scorso e non rinnovata. La riapertura dello stabilimento sarà graduale e pertanto si cerca la soluzione per mantenere le maestranze sotto l’ombrello dell’ammortizzatore sociale finchè la ripresa produttiva e il rientro in fabbrica dei dipendenti non saranno definitivamente normalizzati.

«Questi lavoratori – afferma Gian Luigi Marchionni, segretario territoriale della Fiom, sulla cui linea sono i colleghi della Fsm e della Uilm, Marco Angioni e Andrea Farris – devono mandare avanti le famiglie e non possono rimanere senza un sussidio assistenziale. Adesso che si va verso la riapertura della fabbrica, il diniego alla cig per mancanza di progetti di ripresa produttiva non ha più motivo di essere. Si tratta, auspichiamo, di qualche mese, poi i lavoratori torneranno ad avere la loro legittima e sacrosanta retribuzione salariale».

La concessione della cassa integrazione è stata sollecitata i giorni scorsi al ministero del Lavoro anche dal commissario straordinario della Keller Spa in liquidazione tale è ancora la denominazione aziendale nonostante sia già stato sottoscritto il contratto di cessione alla Tonard, Marco Serpi, che a conferma della svolta positiva nella cessione del ramo aziendale, ha versato alla cancelleria del tribunale di Cagliari una consi-stente somma, pari al 25% delle spese sostenute per la procedura del concordato preventivo.

La richiesta di cig da parte di Serpi è relativa a un periodo che va dal 6 agosto scorso al 5 agosto dell’anno prossimo, arco di tempo che dovrebbe essere sufficiente a far rientrare tutti i dipendenti al lavoro. Sul fronte sindacale, l’assessore regionale dell’Industria, Alessandra Zedda, ha accolto la richiesta delle segreterie territoriali di Fiom, Fsm e Uilm e ha convocato un incontro per dopo-domani, invito esteso alla Rsu aziendale, alle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil e alla Sfirs. «Sarà l’occasione per chiarire alcuni aspetti che ci lasciano perplessi – dice Gian Luigi Marchionni –. Abbiamo notato un certo distacco da parte della Regione dopo l’uscita di scena della Skoda».

Perché? Non è che in viale Trento e alla Sfirs – come sostengono certe voci – abbiano preso male la decisione del commissario stra-ordinario di scegliere l’austriaca Tornard, che metteva sul piatto condizioni e programmi migliori, anziché la potenza industriale ceca che aveva conquistato i cuori in viale Trento e dintorni?

Fonte: La Nuova Sardegna

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