È di Guspini la donna sarda dell’anno! Daniela Ducato, imprenditrice della green economy, è stata premiata lo scorso 8 marzo 2012 a Cagliari dal sindaco Massimo Zedda. L’abbiamo incontrata per toglierci qualche curiosità.
Ma la natura è davvero così prodiga di consigli?
Sì, ne sono convinta, possiamo trovare molte risposte e i semi delle future innovazioni dentro il nostro patrimonio naturale. Perché ciò avvenga occorre puntare sullo scambio di competenze e la valorizzazione dei saperi scambiati.
Quanto conta questo premio per lei?
Senza dubbio il premio Itwiin di donna italiana innovatrice del 2011 ha gettato le basi per questo premio. È il primo riconoscimento in assoluto che mi giunge da questa terra sarda, arriva da donne straordinarie sensibili e di talento (le lyoness). Sento premiati non solo i miei risultati innovativi ma ciò che ne è alla radice: valori, speranze, azioni concrete.
Una grave crisi economica ha colpito il nostro territorio, mi dia cinque elementi per poterla sconfiggere.
Uno, due e tre: non per non indicarne altri ma credo che questo valga tre elementi insieme: occorre da parte dei politici un ascolto profondo e una interazione profonda con il territorio, le agende politiche dovrebbero essere costruite insieme ai cittadini e alle cittadine. Vedo delle opportunità che non vengono perseguite, occasioni perse. Quattro: rendere pubblici gli esiti delle ricerche e delle consulenze svolte in questi anni in progetti di valorizzazione del territorio. Senza scienza non si può creare innovazione. In Sardegna negli ultimi anni abbiamo speso oltre 12 milioni di denaro pubblico in nome di progetti per la valorizzazione di lana di pecora, colori naturali, etc. Dati scientifici? Zero. Posti di lavoro? Zero. Non posso pensare che tutti questi soldi servano solo per pagare consulenze. Cinque: prendere esempio da esperienze positive già concretizzate anche dalle istituzioni. Il progetto “Vivere la Campagna” può essere un esempio per crearne di simili, sempre con l’obiettivo di restituire preziosità e valore economico non solo alla terra.
Le è mai capitato di essere considerata folle?
Sì, ma è anche un gran regalo, ai folli è concesso tutto. Poi c’è anche chi per invidia o per gelosia o per ignoranza ha voluto darmi questo marchio. Contro l’invidia posso fare poco ma per combattere l’ignoranza sto facendo il possibile. Il 12 aprile 2011 a Montevecchio alla presenza di rappresentanti di: Regione Sardegna, Provincia di Sassari, Provincia del Medio Campidano, Comune di Arbus e facoltà di Economia di Cagliari, il capofila del progetto Med Laine mi ha detto pubblicamente: “Signora sicuramente lei è pazza, è fuori di testa, le consiglio di andarsi a curare”. I politici sono rimasti tutti zitti, anzi molti hanno annuito. La mia pazzia? Aver denunciato pubblicamente e con dati alla mano che erano stati buttati via 857.000 euro per consulenze improduttive in un progetto che non aveva prodotto un solo risultato o dato scientifico utile al territorio e alle aziende. I politici per primi mi hanno dato della pazza. Questo è il prezzo che si paga a denunciare la malapolitica…
Secondo lei quanto sono importanti i saperi per la salvezza economica?
Che bella domanda! Grazie per avermela fatta. I saperi sono importanti solo se circolano altrimenti non servono. Se il tuo sapere passa a me e poi ad un altro e ad un altro ancora, scambiandosi si moltiplica e crea ricchezza per tutti e ritorna ad appartenere alla comunità. E soprattutto si potrebbero risparmiare molti denari!
Luca Fois, Comprendo